sabato 27 aprile 2013

La musica è una cosa meravigliosa!

In questi giorni regnano tante emozioni in casa, e la cosa mi piace. Mi piace quando c'è elettricità, l'emozione dell'attesa, della sorpresa, della prova, dei tanti progetti. C'è l'attesa di un pacco, la sorpresa di un piccolo cerbiatto ieri sera al ritorno dalle prove del coro, la prova di tante cose in ballo, e domani abbiamo il nostro primo piccolo debutto.
Una cosa che adoro è sentirmi sempre in movimento, continuo, costante, mi annoia la calma, la staticità, mi annoia... la noia! In questi giorni mi sento proprio come una locomotiva sbuffante, sbuffo, perchè quando sono stanco brontolo, ma sono sempre di corsa.
Domani io e mia moglie "debuttiamo" in coro. Per lei è la prima volta, sicuramente la più faticosa, davanti a delle persone. Per me è un ritorno, non senza emozione, ma con tanta soddisfazione. Tornare a cantare è stata una scelta bellissima, nonchè strana, perchè mi accorgo che sono tantissimi i brani che già conosco e che 5 anni che non cantavo sembrano essere passati in pochi giorni. Domani saremo a Barbana, un santuario bellissimo in un isolotto vicino Grado. Abbiamo un organizzatore eccezionale, che ci porterà in Agosto ad Atene in una rassegna corale e ad Istanbul, a Settembre a Valvasone e sotto Natale nientedimeno che in Slovacchia. Ma la soddisfazione più grande è riscoprire vecchi e nuovi brani, sentire la voce che viene come la vuoi tu, che ciò che canti ha un senso molto bello, e dietro quello che canti c'è fatica, speranze, amore, tutta una serie di sentimenti e situazioni, c'è un mondo che voglio ancora scoprire e farne mio anche solo un piccolo pezzettino. La musica è una cosa meravigliosa!!!

giovedì 25 aprile 2013

Buon 25 Aprile

Buon 25 Aprile anche da parte mia.

Ricordiamo al Liberazione dai nazifascisti, un periodo dolorosissimo della nostra storia, da ricordare e insegnare ai nostri "bocia".

In questo giorno in tutta Italia si celebra la liberazione dal dominio nazifascista, ma per Venezia è anche la festa del santo patrono, San Marco, nonchè la data dedicata ad una simpatica tradizione tra innamorati.
Infatti in questa data è usanza comune che i giovani innamorati donino un bocciolo di rosa (rossa) alla propria amata come pegno del loro amore.
Ovviamente alla base c'è una leggenda, come per tutte le tradizioni che si rispettino!:-)

La LEGGENDA DEL BOCCOLO (Festa del 25 aprile a Venezia) risale ai tempi del Doge Orso I Partecipazio (864-829), la cui figlia Maria divenne la protagonista femminile. Maria aveva occhi così splendenti e meravigliosi che fu soprannominata Vulcana. Ella si innamorò di un trovatore, Tancredi, ma le umili origini dell’amato non permettevano ai due di coronare il loro segno d’amore. Allora Vulcana suggerì a Tancredi di partire per combattere contro gli infedeli, con la speranza che tornasse glorioso e famoso. Tancredi partì e ben presto le notizie delle sue gloriose imprese si diffusero in tutti i territori Cristiani fino ad arrivare a Venezia, che ormai aspettava il ritorno del giovane in patria per accoglierlo con tutti gli onori riservati agli eroi. Ma un brutto giorno Tancredi perì in battaglia e si accasciò su un rosaio, macchiando con il proprio sangue un boccolo di rosa. Privo ormai di forze riuscì a consegnare il fiore ad un messo che lo portò a Vulcana. Straziata dal dolore, la giovane si ritirò nelle sue stanze : la mattina seguente venne trovata morta con il boccolo di rosa posato sul cuore. Era il 25 aprile, giorno in cui a Venezia si festeggia San Marco.

Da allora in questo giorno si ripete il rito di donare all'amata un bocciolo di rosa rossa, simbolo di amore eterno.

E' arrivato Puppy su "gliaffaridialdus.altervista.org"!!!!

E' arrivato Puppy su "gliaffaridialdus.altervista.org"!!!!

lunedì 22 aprile 2013

Sia io che mia moglie ultimamente abbiamo lo stesso pensiero ricorrente. Che questo fosse un anno strano, almeno soprattutto per me, era scritto nel numero, un numero che mi perseguita nella buona e nella cattiva sorte: il 13. Elencare quante volte questo piccolo e semplice numero sia comparso nella mia vita sarebbe riempire pagine di vicende e dubbie casualità a non finire. Quest'anno è il 2013 e di cose ne stanno accadendo veramente tante.
Il pensiero che abbiamo è che ci sentiamo immersi nella storia, in questi primi mesi ne stanno capitando di tutti i colori: un Papa che si dimette, questa crisi in Italia che si fa sentire, ultimo solo in ordine di tempo l'elezione, per la prima volta, ...per un secondo mandato di un presidente della Repubblica. Abbiamo seguito questo piccolo ma importante evento come è stato qualche settimana fa per il Conclave, con gli occhi incollati allo schermo della tv alternando le notizie a qualche commento. E' sconcertante quanto l'Italia sia in difficoltà su tutto, sul lavoro, sulla famiglia, sulla società, sulla politica. E' una discesa che sembra non aver fine, sui valori, sull'economia, su ogni cosa che prima sembrava dare una certa tranquillità. Anche al lavoro, da me, sento ogni giorno queste difficoltà, gente che ha perso un lavoro che fino a ieri sembrava sicuro, dirigenti, operai, statali, non c'è scampo per nessuno. Mi sento quasi in un'isola felice, sono in un negozio che va male, ma il posto, almeno per ora, è relativamente sicuro. Mi sono promesso di non lamentarmi più per qualche straordinario da fare, almeno per rispetto di chi non riesce a trovare un'ora di lavoro da portare nella propria famiglia.
La cosa che mi disarma di più in questi giorni è la politica, e il discorso -quasi uno sfogo- del presidente Napolitano di oggi mi ha giovato. Gliene ha suonate di santa ragione, e mi ha preso un momento di orgoglio. Orgoglioso di essere italiano, nato in un Paese straordinario, pur di fronte a tanti vergognosi ladri che siedono ora al Parlamento. Napolitano ha suonato la carica, ha ridato fiducia a chi lo ascoltava, una via d'uscita deve esserci, siamo Italiani, per noi una soluzione c'è sempre.

Altra miciona

Regalino su richiesta di un'amica, sempre in compensato, facile, veloce, ecc. ecc...

mercoledì 17 aprile 2013

Riunione Capireparto 2013

Si era partiti, circa 5 anni fa, con due riunioni all'anno, circa, uno per i preventivi, il secondo -ben più pesante- con i consuntivi di fine anno. Stare nelle "grandi" significava inoltre anche partecipare a qualche incontro formativo in più, soprattutto in aziende fornitrici e... con banchetto finale quasi garantito ;)
Ma come tutte le cose, anche due riunioni costano troppo, e in una riunione che doveva comunque essere di inizio anno si è arrivati ad Aprile inoltrato. Devo dire questa volta, a onor del vero, con piacevole sorpresa finale.
Ho sempre un certo timore e non ho mai amato questo genere di riunioni. Per prima cosa l'attesa di entrare in sala riunioni. Siamo più o meno 36-37, e giù di baci e abbracci a destra e a manca. Ma se ci vediamo una volta all'anno ed è matematicamente impossibile che lavoriamo anche due giorni assieme, cosa cavolo servano tutte queste moine non l'ho mai capito. Oltretutto abbiamo 36-37 modi di lavorare, di manie, di abitudini e di idee diverse, ma quale affetto??
Si entra in sala, un grande salone che ti fa subito capire che vogliono farti sentire "CAPO": un enorme tavolo ad anello, sedie supersofisticate che se non stai attento ti ammazzi, bottiglietta d'acqua aziendale con due (2!) bicchieri -non di più per non sprecare, penna aziendale da non rubare a fine riunione, maxi schermo alla parete, due computer e microfono, luci soffuse e un caldo già soffocante, preludio quasi di notizie non tanto buone.
Si parla su "slide" di preventivi, consuntivi, di workstep, di msi, di bilanci e cose che sembrano nuove quando il super sotto casa le fa da anni. COMUNQUE vada, è sempre stato un anno pesante, COMUNQUE tu abbia lavorato hai sempre avuto un margine di potenziale miglioramento che potevi ottenere, CHIUNQUE tu abbia in reparto COMUNQUE andava gestito meglio.
Mi sveglia la pausa caffè, dopo due ore in cui nessuno finora ha potuto parlare, e vedo un'altra cosa strana, la macchinetta del caffè: eh no, non è mica come quella che hai tu in bottega, perchè qui hai a disposizione due tipi di caffè, che fanno due tipi di cappuccino, due tipi di caffè d'orzo, due tipi di latte macchiato, due tipi di thè e pure in due tipi di bicchieri di plastica!! Stessa cosa per la macchina delle merendine.
Si riprende, e riprende l'agonia. Il tono è più serio dell'inizio, perchè se prima si è scherzato adesso si fa sul serio (?). Passano le ore, aumenta il caldo, passano manager, contabili, uffici vari, noi guardiamo l'orologio, ci guardiamo l'un l'altro, i pensieri vagano su mille cose diverse, quando questi parlano snocciolando milioni di cose da ricordare e che sai che, tuttosommato....

....domani è un altro giorno!


P.s.: dimenticavo: questa volta abbiamo fatto pure delle degustazioni. Non male, la cilieggina in una giornata in cui hai scoperto di essere andato male ma non come te l'aspettavi e non più del tuo collega a fianco, che domani ti toccherà fare tutto ciò che non hai fatto oggi, che fare quello che avresti dovuto fare oggi sarà come ogni giorno mera utopia e che, comunque, l'appuntamento è per l'anno prossimo.
Meno male!








lunedì 15 aprile 2013

Ora, di premesse posso dire di averne viste, e di cose strane in questa casa pure. Dire che il 13 nella mia famiglia sia un numero altrettanto strano è dir poco, cosa potrei aggiungere a quest'anno 2013? Facciamo due ovetti post-pasquali??
E' da circa una deciina di giorni le Sandra e Raimondo, le nostre due Cocò che abbiamo da circa due anni, ci stanno strafanando la gabbietta con la carta da giornale. E' OVUNQUE! Pure a un metro quadrato tutto attorno FUORI della gabbietta. E dire che dispongono pure di una gabbietta extra-lusso, che manca poco ci debba pagare l'IMU e la TARSU. Quando pianopiano i pezzi di carta si sono quasi magicamente formati in un angolo a mo' di nido, ho detto a mia moglie: "Che abbiano voglia di frittata??".
Oggi pomeriggio mi sono messo al traforo, ecco cosa ne è venuto fuori:

Appena messa, tempo dieci minuti, e i due giovanotti si sono già messi all'opera di collaudo.
Ravanata, assaggiata, pestata, se avessero potuto pure girata.









E dopo aver provato fari, freni, frizione e sterzo, dal culo che ne spunta penso cominci ad essere di gradimento.

sabato 13 aprile 2013

LA CRISI SPIEGATA IN MODO SEMPLICE...



Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città.

Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.

La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.

Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.

I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.

Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.

Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.

A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.

Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.

Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.

Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.

La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.

Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.

Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.

Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.

Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.

Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.

Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati a lavorare.

Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio —

sabato 6 aprile 2013

Uno Sfondo Per Il Padrone Di Casa

Ciao a tutti.
Quando da Murano mi sono trasferito qui in Friuli, ho chiesto a mia madre che era ancora lì un ricordo della mia isola per la nuova casa. Mi arrivò un bellissimo crocifisso, ovviamente in vetro, ma trasparente. Ora, ve lo immaginate un crocifisso trasparente appeso ad una parete bianca? Ho approfittato di qualche giorno a casa e del mio piccolo hobby per trovare un buon sfondo per il Padrone di casa.
Che ne dite??
Mi piace molto questo crocifisso, fa molto Pasqua, giusto per questo tempo che stiamo vivendo. Sembra proprio che la colomba passi attraverso la Croce, cosa che in realtà E'. Non si può vivere la pace, la vera Pace senza conoscere il dolore e senza passare tra i sassi nella strada della nostra vita. Nostro Signore ce ne ha dato un esempio che abbiamo ricordato in questi giorni.

Ho passato una Pasqua molto strana, me l'aspettavo molto diversa. Il giorno di Pasqua non mi sono "divertito" per niente, se per qualcuno il giorno di Pasqua = giorno per divertirsi. A parte che mi sono rimpinzato come una maiale di mille cose stra-buone, non posso dire di aver passato chissà che giornata, complice anche la mega stanchezza addosso di una settimana lavorativa molto intensa. Poi dalla sera stessa e fino a tutto giovedì siamo stati sia io che mia moglie a letto con la febbre che andava e veniva. Dico sempre: a letto (o a casa) se sta ben soeo quando se sta ben!!