mercoledì 27 novembre 2013

Uno strumento tutto mio

Colori, parole, suoni, immagini, sensazioni, emozioni... vivo questa vita nella maniera più intensa che possa immaginare. Tante volte mi annoio, ma sono momenti brevissimi tutto sommato, perchè mi rendo conto che di interessi abbondo a più non posso. Ne sto provando tantissime  in questi ultimi giorni, al lavoro, in famiglia, al coro... Mi sono emozionato come tanto tempo non mi capitava ieri e oggi quando, dopo 6 anni, ho messo le mani di nuovo su un organo in legno e canne. Avevo 12 anni quando un fulmine mi aveva colpito a Venezia, perchè fu davvero un colpo di fulmine quel suono magistralmente prodotto da quella stranissima macchina a canne e, seppur ascoltando decine, centinaia di volte bellissime musiche, spesso sempre le stesse, cercandone altre con maniacale severità praticamente ogni giorno, ho quasi sofferto di crisi d'astinenza per tanti anni "fuori" dal poterlo suonare, dal sentirlo "MIO", vibrare sotto le mie dita e sentirlo dentro al cuore. E' una cosa che è sempre stata più forte di me.
Dalla scorsa settmana ho iniziato un corso d'organo, nientepopodimenoche con un docente del Conservatorio di Udine, e mi sono messo alla ricerca di uno strumento per poter studiare meglio. L'ho trovato oggi a due minuti da casa, inaspettatamente vicino, sicuramente non frutto di un caso, e qualcosa anche questa volta me l'ha dimostrato, o così voglio credere.

Un thé nel deserto


martedì 19 novembre 2013

il mio bounty







Si torna a scuola!

Oggi, dopo un bel po' di anni, sono tornato a scuola!
Tra le tantissime passioni che ho, ce n'è una nata quando avevo circa dodici anni, ed è la passione per uno strumento particolare: l'organo. Ho cominciato quasi per caso, in uno sgabuzzino di due metri quadri in Seminario, e l'ho coltiato per tantissimi anni, a fasi alterne ma rimanendo sempre nel cuore. Messe, battesimi, matrimoni, cresime.... ne ho suonate di tutti i colori togliendomi pure qualche soddisfazione: basilica San Marco, San Giorgio Maggiore, un organo antichissimo a Chirignago, nonchè nella splendida Basilica di San Donato, questo per tanti anni, nella mia Murano. Si, me ne vanto, perchè ho sempre cercato nella mia registrazione, nel mio modo di suonare, di far conoscere e piacere questo strumento purtroppo legato.... troppo al mondo della chiesa. Intendiamoci, non so suonare granché, il mio carattere spesso superficiale non mi ha mai aiutato ad approfondire troppo qualche bel pezzo, ma mi so arrangiare.
Dopo più di sei anni che non metto mano ad un organo, oggi ho cominciato un corso con il Maestro Beppino Delle Vedove, che si è offerto ad organizzare un corso d'organo a Camino, patria della ditta Zanin.
Qui: http://coralecaminese.wordpress.com tutte le informazioni del caso.

Che altro dire? Torno ad uno dei miei primi amori, per la prima volta ho pure un maestro che mi segue, e il parroco di Camino mi ha già offerto l'organo di Biauzzo....
Emozionato a dir poco!!!

sabato 2 novembre 2013

The world as we know


E' davvero così??

2 Novembre con Daniele e Paolo

Inizio settimana in giro per il Friuli, centri commerciali, mercati, Fiera di Codroipo, ieri a Burano.... oggi abbiamo deciso di fermarci un po', oltre la festa dei Santi che impazza da due giorni qua in paese. Al di là che volevamo goderci il mega mercato a un passo da casa, oggi è anche il 2 Novembre, giorno un po' speciale dedicato a chi non è più con noi -fisicamente.
L'idea è venuta da mia moglie, ovvero prendere un cero e "offrirlo" ad una tomba qualsiasi in cimitero qua nel nostro paese, visto che siamo entrambi molto lontani dai nostri luoghi di nascita. Ieri siamo stati a Burano, paese di origine di mia madre, non ci siamo fatti perdere l'occasione di passare per il cimitero di Mazzorbo, sia per una visita ai parenti di famiglia, nel lontano passato appunto di mia madre, sia per le mille storielle che ci racconta dei suoi anni nell'isola. Stare per un momento con chi abbiamo conosciuto in vita, ripassare con la memoria il suo volto, le occasioni di incontro, gli affetti, è anche farlo rivivere anche se per poco nella nostra vita. Se per mia madre è Burano, per me è Murano, l'isola dove ho vissuto per tanti anni. Quelle pochissime volte che torno, non manco di passare per il cimitero lì, e rivedere i nonni, i nonni dei miei cugini, gli amici che mi hanno lasciato -diventati ormai veramente tanti-, qualche volto che incrociavo per le calli e ora non vedo più.
Quest'anno abbiamo voluto ricordare tutte queste persone ormai lontane a modo nostro, e cioè offrire un cero ad una tomba "qualunque", magari in una senza fiori né ceri, forse dimenticata. Poi ci è venuta un'ulteriore idea, offrirla ad un bambino, visto che i bambini non hanno potuto godere della magia della vita. Ne abbiamo trovati due: in un'unica lapide abbiamo "incrociato" Daniele e Paolo, due nomi, un'unica data, senza cognome, due gemelli morti entrambi tre giorni dopo esser nati, una storia semplice ma che ci ha fatto molta tenerezza e riflettere. Un unico cero per entrambi, accomunati da una storia davvero tragica e triste, due fratelli che hanno condiviso la loro piccola vita, il dramma di una famiglia in chissà quali condizioni economiche, in che stati d'animo.
Forse non è un caso che siamo venuti qui, non sarà un caso che abbiamo trovato la storia di Paolo e Daniele. Sicuramente saranno nei pensieri di altre due persone, e nel nostro cuore.