martedì 20 ottobre 2015

Anche noi all'EXPO 2015

E' stata un'esperienza, un'occasione, un'avventura. L'EXPO è.... tante cose.
Sapevo che un giorno non sarebbe bastato a vedere "qualcosa" di questa manifestazione, abbiamo approfittato di andarci con la nostra corale sabato e domenica scorsi, ed è stata una cosa veramente bellissima. Sabato siamo stati per due ore parte "attiva" dell'EXPO, ospiti del padiglione del Belgio per un concerto bellissimo, abbiamo cantato in tante lingue, con la gente e i bambini che si divertivano veramente. Il resto del sabato e gran parte della domenica l'abbiamo passato "a zonzo", tra il Decumano e i vari padiglioni attorno. Tentare di visitarne qualcuno - impresa ardua, dalle 3 alle 5 ore di coda per padiglione, una quantità assurda di gente in questo EXPO incredibilmente più grande di quello che si possa pensare. Abbiamo raccolto il messaggio sull'alimentazione attraverso la visita dei Cluster,



gruppi di padiglioni "alternativi" a quelli delle nazioni più grandi, ma che illustravano la provenienza e la cultura di quei paesi più poveri. I Cluster erano suddivisi nelle tematiche Cacao, Caffè, frutta e legumi, spezie, zone aride, isole e mare, cereali, riso, dove profumi, colori e musica descrivevano perfettamente usi, costumi ed economia di ogni singolo stato.
Girare per l'EXPO è stato veramente fare un giro per il mondo, nelle architetture dei padiglioni, nel mare di gente che avevi attorno, per i vestiti tipici di chi era all'accoglienza nei padiglioni, per l'aria che si respirava.
Siamo tornati a casa domenica sera con mille pensieri, soddisfattissimi di questa esperienza. Il nostro mondo è un mondo bellissimo, grande, ma non infinito, la varietà di popoli, usanze, culture non devono ostacolarsi tra loro, ma conoscersi per crescere insieme.

Un sogno

Ho fatto un sogno l'altra notte, brutto e intenso.
Ero al supermercato, stavo andando in montagna da solo e avevo bisogno di "rifornimenti". Ero alla cassa, dovevo pagare 6 euro e venticinque. Pago con 50 euro, ma la cassiera e quelli che mi stavano attorno mi dicono che nel taccuino avevo i soldi giusti, e non si fidavano dei 50 euri.
Torno alla macchina, ero sempre nel paesino, era sera, nuvole grosse nel cielo, e nel tragitto supermercato-macchina attraversando la piazza mi imbatto in un mare di cani randagi nero-grigiastri che tranquillamente attraversano la stessa da sinistra verso destra. Entro allora in macchina, faccio retromarcia per riprendere il mio viaggio e metto "la prima". Devo attraversare una vietta molto stretta che dalla piazza di prima mi porta in un'altra piazza. La piazza è circondata da case di stile romano, tutte molto cadenti e trascurate ma vissute, lo deduco da panni stesi e "scuri" alla veneziana aperti, con le finestre; alla mia sinistra il fiume che avevo costeggiato prima di arrivare al paese e di fronte una riva, poco più in la la poppa di una grossa imbarcazione abbandonata.
Nel frattempo un'altra fiumana di esseri passa tranquillamente la piazza, sono tantissimi gatti neri. Mi guardo attorno, i gatti neri sembrano esser andati giù per la riva di fronte a me.

sabato 26 settembre 2015

Ma l'amaro resta.

Nel corso della vita si ha modo, inevitabilmente, di conoscere una svariata quantità di persone.
Ognuna di queste persone entra molto o poco nella propria vita, come fotogrammi più o meno impressi di un film. Qualcuno che ci ha accompagnato sin dall'inizio del nostro "cammino", ci ha fatto crescere tenendoci per mano con molta pazienza e affetto, i nostri genitori, qualche amico, altri che sono state delle vere e proprie "meteore", ci hanno lasciato un semplice "flash" nella nostra vita. Per fortuna o sfortuna nostra, boh, chi lo sa.... per fortuna perchè magari è stato un flash parecchio fastidioso e quindi è stato meglio così, per sfortuna perchè avremmo voluto che quel flash fosse durato parecchio, perchè abbiamo goduto di quel momento durato però per noi troppo poco.
Qualsiasi persona che passa nella nostra vita COMUNQUE lascia un segno, leggero o profondo, nella nostra esperienza.
A quarant'anni mi trovo spesso a guardarmi indietro, penso "vent'anni fa..." e non mi sento tanto più vecchio di allora, ma mi accorgo che di acqua invece ne è passata tanta, e uso i miei ricordi e le sensazioni di qualche singolo momento come esperienza da attingere per il mio presente e per costruire il mio futuro. Una cosa che mi ha sempre dato molto fastidio, nella mia vita, è di essere una persona molto emotiva, e con tutta la mia pur breve vita non sono riuscito a costruirmi un minimo di "muro" per difendermi da questo. Non so se questo è un pregio o un difetto, la vedo più un difetto perchè basta un qualsiasi rompicoglioni di turno per farmi girare quelli che si dicono, come in questi giorni, spesso dimenticandomi che questi sono come meteore e quindi come sono arrivate così se ne vanno.
Ma l'amaro resta.

sabato 1 agosto 2015

So di non stare molto simpatico a molti....

...... non che molti brillano di simpatia..................

mercoledì 22 luglio 2015

Ore 5.51, qualcosa mi dice che dopo tantissimo DEVE uscire qualcosa da questa mente e da queste dita.
Da un bel po' di tempo la mia giornata inizia più o meno a queste ore, tra le 4,55 e le 5,25 la mia sveglia sa già a memoria quando suonare, ora non serve più neanche una sveglia da quando ho dotato il telefonino di supermusichetta, possibilmente "fresca" in questo caldo pazzesco di questi giorni.
Niente, volevo solo scrivere per ricordare appunto di questo caldo, di questa estate torrida che inizia la mattina con più di 30° per finire alla sera a 34-35°. Niente di più questa mattina, anche perchè sono ancora pochissimi i neuroni già svegli con me, a quarant'anni suonati ogni cosa ha bisogno del suo tempo, anche per questo cerebrovecchietto......

lunedì 23 marzo 2015

Intarsia-poket

 Ci sto prendendo gusto, faccio di necessità virtù, visto che mi mancavano un paio di portachiavi e non avevo niente di mio.... a portata di mano.

martedì 17 marzo 2015

Quando non tutto il male vien per nuocere

Ultima sforacchiata (spero) consecutiva ieri pomeriggio. Nelle ultime settimane due ernie mi hanno dato filo da torcere, è come avere due aghi sempre fissi nella schiena più tutto il contorno che sembra un fuoco dalla infiammazione che questi nervi lesi provocano. Le ultime serie così lunghe di punture penso di averle fatte più o meno 35 anni fa, quando sicuramente il mio culetto era BEN più piccolo e l'incoscenza dell'età e il tempo hanno "ripulito" ansie e dolori. Ricordo di una signora che veniva appositamente per me, il pentolino dove sterilizzava la siringona e poi ZAC! e giù lacrimoni! Oggi è tutto più diverso, si fa con la coscenza diversa, e c'è perfino una speranza di far presto, che questo serva veramente non tanto perchè passi -perchè non passa- ma che allievi un minimo di dolore. Ora è già tutto pronto e sterilizzato, non c'è più l'"aguzzina" che viene da fuori, carica il mitra e spara, dopo 35 anni ho avuto la fortuna di avere una sorella e un cognato che fortunatamente o malauguratamente loro (ma propendo per la prima) hanno fatto la loro esperienza con questo sottotipo di arma bianca.
Ora come allora un colpetto di cotone e disinfettante magari un po' più abbondante visto il legame di parentela che ci lega, un po' di buona mira e con leggerezza ZAC il più è fatto.
13 sforacchiate, non potevano essere una in più né una in meno, questo numero mi accompagna da una vita e ormai dovevo quasi prevederlo. Penso di avere fatto il pieno di molte cose in questo periodo: Primo di cortisone sicuramente, cosa tanto sentita nominare quanto preferisco comunque tenermi uno certo velo di ignoranza e godermelo per gli effetti che da. Secondo, appunto, per gli effetti: non dormo da notti e sono caricatissimo, il lavoro dovrebbe darlo allegato alla busta paga, salto come un grillo nella speranza di durare ALMENO fino a Pasqua quanto tutta questa energia mi servirà di più. Terzo, mangio tutto quello che ho sotto tiro, mangio, mangio, mangio...... e la cosa non mi da noia perchè qualche chiletto in più penso di potermelo permettere.

sabato 14 marzo 2015

gliaffaridialdus ;)

C'è una cosa che in casa si parla spesso, o meglio MI capita di parlare spesso, a mia moglie va giù meno volentieri: l'argomento è il lavoro. Il lavoro.... croce e delizia per il genere umano! Ho la fortuna di essere una persona che accetta il fatto che per vivere... si DEVE lavorare, e la fortuna anche di avere un lavoro che ha innegabilmente più lati positivi che negativi.
Ho la soddisfazione nell'arco degli ultimi 365 (+ o -) giorni di svolgere il mio compito in azienda in maniera diversa che nei tempi passati e sicuramente più proficua, anche se a tratti più difficoltosa.
A luglio dell'anno scorso come dagli inizi di questo marzo, mi è stata affidata una persona da insegnare un po' tutto quello che so, una persona che già sapeva stare dietro un banco gastronomia, ma del tutto il bagaglio tecnico non ne sapeva (e non ne sa) nulla. Ne ho ricavato dei pensieri che non avevo mai fatto prima.
 La ragazza di luglio partiva già con una forte motivazione, del tipo "faccio bene così mi riconfermano", e comunque aveva già un carattere comunque propenso alla "scoperta" in un certo senso di questo mondo. La seconda era del tutto ignara della strada da percorrere, in che reparto sarebbe stata collocata, per quanto tempo, ecc.
Per prima cosa è stato un po' aprire dentro me stesso. Ho dovuto organizzarmi per capire dove e come partire, quali passi fare, i tempi, i ritmi, riuscire a stillare le cose senza trasmettere la mia solita confusione. E soprattutto, cercare di motivare, di far capire la mia passione, il lato positivo del mio lavoro. In questi giorni sto capendo con convinzione sempre più profonda che un reparto per funzionare deve essere organizzato "dal di dentro", che creare curiosità e indipendenza è un valore molto importante. Questi due valori mi portano alla fiducia, al sapere che di loro mi posso piano piano fidare che, davanti ai vari problemi organizzativi di ogni giorno, loro sapranno come cavarsela.
Mi rivedo nel tempo "regalato" in qualche modo oggi pomeriggio insieme alla seconda collega, quella ignara. No, non è regalato, perchè questo tempo se ben speso mi porterà ad un grosso risparmio nel futuro. Mi rivedo, e vedo che ho passato una piccola parte della mia esperienza di caporeparto a questa persona, è questa la soddisfazione di questi ultimi mesi. Sto scoprendo che ciò che in questi anni ho imparato è veramente tantissimo, è un bagaglio enorme che continuo a riempire anche con questa esperienza di "insegnante", mi scopro ancora più creativo e paziente, e che bisogna trovare ogni giorno la chiave per creare quella fiducia e quella complicità che serve per lavorare in un gruppo e in un lavoro complesso e faticoso, a volte caotico. Non penso di essere in grado di dare delle motivazioni, ognuno ha le sue e se non le cerca non è compito mio penso darle, ma creare un ambiente sereno per poter ricavarne il massimo penso faccia parte.
E' bello questo periodo, affaticato dai dolori alla schiena che mi prendono forti da qualche settimana, ma pieno di soddisfazione, perchè motiva anche me e mi fa crescere ed essere una persona migliore.

In più c'è il Coro, i miei mille hobby, c'è la famiglia, c'è il mio Amore che mi sopporta.... ma questi sono altri affari, gliaffaridialdus ;)

domenica 1 febbraio 2015

al di là delle note

Oggi pomeriggio, nel pranzo sociale della Corale di cui faccio parte, sono stato votato nel direttorio. Da più di un anno seguo il sito internet della Corale Caminese, un impegno che.... impegna poco ma che ha portato belle soddisfazioni a me e al Coro.
L'anno è cominciato bene, fisicamente un po' meno. Tensione, dolori alla schiena, sciatica, dolori al braccio.... ogni tanto penso...... ho 40 anni, è giusto cominciare sentire il proprio corpo appesantirsi e chiedere di tenere ritmi un po' più consoni. La vita ricomincia a 40 anni, la vita ricomincia a 50 anni, la vita ricomincia a 60 anni, mia madre mi dice ogni tanto che la gente non cambia, cosa quanto mai sbagliata. E' sempre tempo per ricominciare, ripartire, riprovare, con coraggio, umiltà, senza pretendere miracoli ma accontentarsi di piccoli passi e di piccole cose. Salute permettendo, ovvio.

"Sarà un lunghissimo febbraio" vado ripetendo al lavoro e a me stesso, un febbraio di 128 giorni. Alzando lo sguardo vedo all'orizzonte grandi cambiamenti e sentieri ignoti da percorrere. Lo zaino per esperienza ce l'ho sempre pronto, come quello che ho vicino all'armadio pieno di spartiti per quando vado a studiare organo. Uno zaino che userò spesso dopo la riunione in Corale di oggi, che ci vedrà cantare a Parma, a Parigi, forse ad Aosta e in giro per il Friuli, un anno impegnativissimo che non vedo l'ora di affrontare. La musica insegna, forma, unisce, riempie l'anima, svuota il pensiero, crea amicizie, ne lega altre, continuo a scrivere sul sito del coro quanto sia importante ciò che facciamo, viaggiando ogni giorno al di là delle note.

venerdì 16 gennaio 2015

Presepe D'Intarsia A Villa Manin - Codroipo

 Ieri cerimonia di chiusura della manifestazione dei presepi in Friuli Venezia Giulia, a cura, dell'UNPLI e della pro-loco locale, e consegna degli attestati di partecipazione. Sentirmi chiamare "artista" mi fa un certo effetto, cercherò questa definizione sul dizionario, perchè mi sembra un parolone cui faccio fatica a specchiarmici.
Comunque soddisfazione a mille, perchè ho trovato questo hobby non tanto diffuso e poterlo divulgare è un piacere e una soddisfazione, soprattutto perchè di legno si tratta, e il legno è un materiale bellissimo!!!