C'è una cosa che in casa si parla spesso, o meglio MI capita di parlare spesso, a mia moglie va giù meno volentieri: l'argomento è il lavoro. Il lavoro.... croce e delizia per il genere umano! Ho la fortuna di essere una persona che accetta il fatto che per vivere... si DEVE lavorare, e la fortuna anche di avere un lavoro che ha innegabilmente più lati positivi che negativi.
Ho la soddisfazione nell'arco degli ultimi 365 (+ o -) giorni di svolgere il mio compito in azienda in maniera diversa che nei tempi passati e sicuramente più proficua, anche se a tratti più difficoltosa.
A luglio dell'anno scorso come dagli inizi di questo marzo, mi è stata affidata una persona da insegnare un po' tutto quello che so, una persona che già sapeva stare dietro un banco gastronomia, ma del tutto il bagaglio tecnico non ne sapeva (e non ne sa) nulla. Ne ho ricavato dei pensieri che non avevo mai fatto prima.
La ragazza di luglio partiva già con una forte motivazione, del tipo "faccio bene così mi riconfermano", e comunque aveva già un carattere comunque propenso alla "scoperta" in un certo senso di questo mondo. La seconda era del tutto ignara della strada da percorrere, in che reparto sarebbe stata collocata, per quanto tempo, ecc.
Per prima cosa è stato un po' aprire dentro me stesso. Ho dovuto organizzarmi per capire dove e come partire, quali passi fare, i tempi, i ritmi, riuscire a stillare le cose senza trasmettere la mia solita confusione. E soprattutto, cercare di motivare, di far capire la mia passione, il lato positivo del mio lavoro. In questi giorni sto capendo con convinzione sempre più profonda che un reparto per funzionare deve essere organizzato "dal di dentro", che creare curiosità e indipendenza è un valore molto importante. Questi due valori mi portano alla fiducia, al sapere che di loro mi posso piano piano fidare che, davanti ai vari problemi organizzativi di ogni giorno, loro sapranno come cavarsela.
Mi rivedo nel tempo "regalato" in qualche modo oggi pomeriggio insieme alla seconda collega, quella ignara. No, non è regalato, perchè questo tempo se ben speso mi porterà ad un grosso risparmio nel futuro. Mi rivedo, e vedo che ho passato una piccola parte della mia esperienza di caporeparto a questa persona, è questa la soddisfazione di questi ultimi mesi. Sto scoprendo che ciò che in questi anni ho imparato è veramente tantissimo, è un bagaglio enorme che continuo a riempire anche con questa esperienza di "insegnante", mi scopro ancora più creativo e paziente, e che bisogna trovare ogni giorno la chiave per creare quella fiducia e quella complicità che serve per lavorare in un gruppo e in un lavoro complesso e faticoso, a volte caotico. Non penso di essere in grado di dare delle motivazioni, ognuno ha le sue e se non le cerca non è compito mio penso darle, ma creare un ambiente sereno per poter ricavarne il massimo penso faccia parte.
E' bello questo periodo, affaticato dai dolori alla schiena che mi prendono forti da qualche settimana, ma pieno di soddisfazione, perchè motiva anche me e mi fa crescere ed essere una persona migliore.
In più c'è il Coro, i miei mille hobby, c'è la famiglia, c'è il mio Amore che mi sopporta.... ma questi sono altri affari, gliaffaridialdus ;)
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