venerdì 26 dicembre 2014

Buon Natale

Natale 2014. L'immagine a sinistra c'entra, ma lo spiegherò dopo, anzi lo spiego subito. Non c'è Natale senza le canzoni di Natale, e come per il sottoscritto il mio Natale inizia a settembre per due motivi: il primo perchè comincio a prenotare ciò che mi serve al lavoro già a fine estate, il secondo perchè gli ultimi 3-4 mesi dell'anno si provano e riprovano solo canti natalizi con la Corale. Qui in casa si vive il Natale per quasi quattro mesi l'anno, pensiamo a questo giorno magnifico in ogni cosa, i regali, i concerti, il menù, e molto altro. Poi arriva questo giorno, arriva in una mattina dal sole sbiadito e timido come ieri, e il tempo passa velocissimo.

Due pensieri ho fatto soprattutto in questi giorni d'attesa. Un po' per prepararmi "dentro" a questo Natale. Primo, lo stesso pensiero fatto dal prete che ha celebrato ieri Messa: Maria e Giuseppe si trovano da soli, nella capanna o grotta che sia stata non c'era nessuno, ed era buio, freddo, poco da mangiare, solo quello portato per il viaggio, nessun amico, i genitori, qualcuno che aiuti Maria nel parto. Anche Giuseppe è solo, un uomo che si ritrova protagonista di un'avventura eccezzionale, forse suo malgrado, con una donna incinta di un bimbo non suo [ma per tutti], due sposi giovani. Quante volte ci siamo trovati in questa situazione, quante volte mi son sentito solo, al buio, al freddo.... forse anche oggi stesso, con la paura dell'oggi e l'incertezza del domani. Quante volte io, uomo, mi sono sentito solo, al fianco della mia sposa, siamo ancora all'inizio del nostro matrimonio ma certe responsabilità non sono già mancate. Gesù quando nasce invece non è solo, nasce con due genitori, e come noi ha mamma e papà come punti di riferimento, capanna di protezione contro il freddo che il mondo offre, luce per il suo cammino, e diventa Lui stesso Luce per tutti noi, la sua Parola la nostra forza, e la sua risurrezione la nostra speranza. E' un ciclo, quando sei a terra non resta che alzarsi e ripartire, quando è buio non resta che cercare una luce, e non lasciarla più, quando è freddo donare amore e non smettere di bruciare.
Secondo pensiero: Sono due le sofferenze più grandi per un essere umano, le patiscono entrambi la donna: una è la sofferenza del parto, sono sicuro che descrivere quello che prova una donna quando fa nascere il suo bambino sia un dolore veramente indescrivibile, come la gioia di averlo subito dopo nato. L'altra sofferenza è vedere il proprio figlio morire, è come se morisse una parte di sé stessa, una spada che trapassa l'anima. Entrambe le sofferenze le ha passate Maria, e anche per questo ci è di esempio e di conforto, è Mamma in tutto il suo significato più pieno, nelle gioie e nei dolori, esempio per le nostre spose e mamme, esempio per tutto il genere umano. Poi come fanno tante mamme, come si sente per tv oggi, ad uccidere la propria creatura, non lo so, mi fa molta tristezza.
Auguro, anche se oggi è tardi, un Natale con questi due esempi: il primo ci dà coraggio e speranza, due ingredienti forse scarsi in questo mondo al giorno d'oggi, il secondo quanto mai attuale, fatto di sofferenza ma anche di tanto Amore.

sabato 6 dicembre 2014

Presepe d'Intarsia a Villa Manin - Codroipo


 
Il disegno è composto da 116 pezzi ed è eseguito con la tecnica ad intarsia. La Tarsia o Intarsia è una tecnica molto antica, un tipo di decorazione che si realizza accostando minuti pezzi di legno o altri materiali di colori diversi ma, a differenza del più conosciuto intarsio, questa si realizza con un certo rilievo bordato superficiale.
Come per questa tecnica ogni singolo pezzo è essenziale per la realizzazione del lavoro, così ognuno di noi è essenziale per la realizzazione del disegno di Dio, di cui Cristo venuto sulla Terra è il collante, noi i singoli pezzi e il colore la profondità e la bellezza del suo messaggio.
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Potrete vedere questo mio lavoro assieme ad altri 99 presepi alla mostra in corso in Villa Manin a Passariano di Codroipo e a pagina 65 del catalogo della mostra.
Altri miei lavori nel mio sito personale: http://gliaffaridialdus.altervista.org/

giovedì 13 novembre 2014

Di ferie e di lavoro

Ho preso quindici giorni di ferie, ogni anno almeno una settimana spero di ricavarmela in questo periodo prima di tuffarmi nel supercaotico periodo natalizio. Scrivo in questi giorni che stanno per finire. Oltre ad aver passato momenti bellissimi a Genova insieme all'altro "pezzo" della mia famiglia, quella di mia moglie, coccolato e riverito come un Signore, ho cercato di usufruire di questo periodo per "riorganizzarmi" materialmente e cerebralmente in molte cose. Svuotare un po' la mente, dedicare il proprio tempo alle cose che piacciono, sentirsi ancora in grado di fare certe cose da solo. Un buon ragù, oggi, erano anni che non lo facevo da solo, e mi è riuscito benissimo!!
Ho oziato, tanto, soprattutto senza scrupoli di coscienza ;) , sono stato a studiare organo, ho fatto un polverone con i miei legni, ho riorganizzato in parte un pezzettino (piccolo) di casa. Non è facile staccare la spina dopo tanto lavorare, una parte del mio bacato cervello è rimasta tra i miei scaffali e le mie carte.

Tra conquiste e sconfitte, da quasi otto anni faccio il caporeparto salumi in un supermercato. Dopo sette anni da vice a Venezia, ho cambiato regione e altri cinque-sei supermercati. E' un lavoro durissimo, poco considerato dalla clientela, si è sempre sotto moltissima pressione, sempre di corsa e in continuo aggiornamento. Non salverò il mondo, non sarò fondamentale per la salvezza di qualche anima, ma è un lavoro che comunque ho amato e amo tantissimo, sia perchè è il MIO lavoro (e di questi tempi è una cosa sempre più rara), sia perchè è un lavoro che ti insegna tantissimo, ti insegna ad organizzarti, a stare con la gente, allenare la pazienza, ad usare la fantasia...
E' un lavoro in cui hai anche a fare con un mare di stronzi, di colleghi non sempre onesti - il cui unico scopo di stare lì sembra farsi passare quelle ore il prima possibile; di superiori che non capiscono che tu non fai parte di questa categoria, ma che aspiri ogni giorno ad essere e a fare qualcosa in più, perchè fa parte del tuo carattere, del tuo modo di "essere" in questo lavoro. E' un mestiere in cui hai a che fare con un viavai di clienti, che personalmente giudico dalla loro educazione, quando si accorgono che tu sei lì anche per loro, e quando gli porgo quello che vogliono io lo faccio con il cuore, con un sorriso sincero, e un "buongiorno" e una "buonasera" non li nego a nessuno, ma mi spiace quando non è reciproco. E' un lavoro pieno di contraddizioni, in cui hai un mare di cose da fare, anche ripetitive ogni giorno, e pochissimo tempo per farle altrimenti rischi. Si vuole il rispetto delle regole (giustissimo) ma non ti danno il tempo adatto per eseguirle.
Una grossa soddisfazione degli ultimi mesi me la stanno dando invece due mie colleghe (spero di non pentirmi adesso che scrivo queste cose), che dopo anni di questo lavoro si sono messe di nuovo sulla riga di partenza da quando ho preso in mano io il reparto e stanno re-imparando a lavorare. Il mio mestiere, quello di caporeparto, è un lavoro non solo di organizzazione, ma anche di fiducia, di rapporti, di prove e di verifiche. In questi mesi ho riorganizzato il modo di lavorare, ho dovuto insegnare ad entrambe a fare gli ordini e a gestire la merce con il cervello, che ogni cosa che si fa deve avere un ragionamento dietro, anche improvvisare, ma usando la testa. Dopo ciò ho dovuto usare gran parte della mia dose di fiducia, perchè è sbagliando che si impara ma se lo si fa in buona fede si può sempre rimediare (lo spero) in tempo. In questi giorni di ferie la mia testa spesso è in reparto, un sms di ieri di una mia collega mi ha detto "Ce la sto mettendo tutta.... ma sono soddisfatta di me!", è la soddisfazione più grande di 4 mesi di formazione che gli ho fatto, è la verifica positiva che speravo di avere. Quando tornerò lunedì non mi aspetto il "mio reparto ideale", ma vedrò il frutto di quello che finora ho passato e ci sarà ancora molto da lavorare.

Ferie, lavoro.... non sono uno staccanovista, ma ho sempre ragionato che, passando tante ore al lavoro comunque devo trovare dei motivi per rendermelo sopportabile ne non piacevole. Il lavoro fa parte di me e della mia vita, a volte anche troppo, ma penso faccia parte del "gioco". L'importante è non restarne travolti e avere una moglie che ogni tanto ci sopporti ;)

venerdì 7 novembre 2014

Doppio Grazie!!!!!

Sono stati 4 giorni veramente intensi, uno più bello dell'altro. Erano due anni che non vedevo i miei suoceri, di solito quando si parla di "suoceri", molto spesso si pensa male, perchè iperprotettivi, ansiotici, invadenti.... nulla ti tutto ciò, per quel che Dio mi ha fatto incontrare nel mio matrimonio.
Già, Matrimonio: vivere il Matrimonio per me è anche vivere con quella parte di famiglia "acquisita" così lontana, perchè di Genova. La vivo così com'è, lontana, perchè molti sono i km che ci separano quanti sono i caratteri più o meno complessi che ognuno si trova. Per me tornare qualche giorno a Genova è bere qualche goccia di quest'acqua di cui abbiamo bisogno, per la nostra esperienza, per il nostro vivere.
E' stato bellissimo, in queste sere, stare dopo cena a tavola a raccontarci esperienze e ricordi, come facevano i nostri nonni con i loro figli quando ancora non c'era internet e i telefonini. Tante risate, tantissimi aneddoti, ho passato ore bellissime affascinato ad ascoltare un mondo che ora non c'è più, trasformato totalmente, ogni foto aveva la sua storia, il suo ricordo. Me ne andavo a letto, dopo queste sere, con le immagini che questi racconti mi provocavano, di contadini, di terra, di fame, di piedi scalzi....
Sono tornato giovedì con un progetto, tante idee, uno sguardo verso il futuro. La consapevolezza ogni volta che "torno" dalla mia famiglia acquisita, che sposandomi sono divenuto parte di una famiglia ancor più grande, la mia più quella di mia moglie. Due vite tanto distanti, che per molte cose comunque comuni, tra le tante la più bella: la semplicità. E' un dono che, chissà, un giorno spero di portare ad un nostro figlio, perchè la semplicità è il punto di partenza e il collante di molte cose belle, prima di tutto quasta: la Famiglia.

martedì 23 settembre 2014

Grazie!!!!

Sabato scorso io e mia moglie siamo stati in provincia di Treviso al matrimonio di un mio carissimo amico. Ho fatto un conto, saranno stati più o meno ventisette anni che non ci si vedeva, vuoi la distanza, vuoi la mancanza di contatti, vuoi la vita. Appena arrivato l'annuncio delle sue nozze a casa ho fatto l'impossibile per esserci, ci tenevo davvero tanto. E festa stupenda è davvero stata, fatta di abbracci, di auguri e tanta nostalgia.
Avete presente quegli "amici di famiglia" che vi hanno visto il pisellino quando siete nati, i primi passi, i primi giri per il cortile di casa, che non sapendo come chiamarli li chiamavate semplicemente "zii"?? Ecco, quella era proprio una famiglia così, con il vantaggio di avere due figli più o meno della nostra età più uno arrivato qualche anno più tardi. Erano le classiche uscite della domenica pomeriggio, quelle che quando non si sapeva cosa fare, mio padre ci portava a trovare vecchi amici, i compagni di avventure di quando erano giovani i miei, loro quindi a raccontarsela, donne in cucina e uomini in garage, noi bimbi a fare come ebeti dei gironi attorno la casa di corsa, o a maltrattare le galline (avevo sicuramente più paura io, giuro!). Poi gli anni sono passati, certe amicizie sono durate pure dopo il terremoto nella mia famiglia, e da quei giri attorno a casa siamo passati a lunghe giornate in spiaggia, a partite a scacchi e pennichelle pomeridiane. Naturalmente crescendo ognuno per la sua strada.
Sabato, rivederci nuovamente tutti assieme (tranne uno, lo "zio" mancato giusto una settimana fa), è stato come ripercorrere le domeniche pomeriggio più felici della mia infanzia e le estati più belle della mia prima giovinezza. La voglia di riprendere quei contatti è tantissima, riavere quella compagnia di queste persone semplicissime come il loro sorriso è enorme. Intanto godiamoci il presente, un'altra famiglia si è unita del nome del Signore, l'Amore ha vinto doppiamente sabato mattina, unendo due persone nell'amore e riunendone cinque nell'Amicizia mai finita!

sabato 16 agosto 2014

quarant'anni

Oggi spengo quaranta candeline. Qua in Friuli, a metterle sotto una bella griglia, ne farei una costa e salsiccia fantastica, ed è quello che faremo domani, insieme ad una parte del cuginame che verrà su da Venezia (non per il mio compleanno, ma per stare insieme ALMENO una volta l'anno).
Il primo regalo l'ho avuto poco fa, alle 5 del mattino: un paio di schiaffi sonori sulle mani dalla Perlotta, la mia gatta; il fatto è questo, non avevo più soldi nel taccuino e ho frugato in quello di mia moglie (mi raccomando non ditele niente!!), poi la gatta con una fame orba perchè NON vuole mangiare l'umido messo ieri sera, appena mi ha visto con le mani nel malloppo pensava tirassi fuori chissà che croccantoni.
"La vita ricomincia a quarant'anni" si dice. Ci sono cose che ne devo ancora fare a quarant'anni, e non mi sono bastati quarant'anni per farle tutte. Ecco, appunto, per iniziare subito bene spero intanto tra quarant'anni di essere qua a raccontarvele, poi ci faremo due belle risate, perchè chiederò al mio destino altrettanti quaranta. Chissà..........

mercoledì 25 giugno 2014

La leggenda della Stella Alpina


Una volta, tanto tempo fa, una montagna malata di solitudine piangeva in silenzio.
Tutti la guardavano stupiti: i faggi, gli abeti, le querce, i rododendri e le pervinche.
Nessuna pianta però poteva fare qualcosa, poiché legata alla terra dalle radici. Così neppure un fiore sarebbe potuto sbocciare tra le sue rocce.
Su dal cielo, se ne accorsero anche le stelle, quando una notte le nuvole erano volate via per giocare a rimpiattino tra i rami dei pini più alti, una di loro ebbe pietà di quel pianto e senza speranza scese guizzando dal cielo. Scivolò tra le rocce e i crepacci della montagna, finché si posò stanca sull’orlo di un precipizio. Brrr!!! … Faceva freddo …
Era stata proprio pazza per aver lasciato la serena tranquillità del cielo!
Il gelo l’avrebbe certamente uccisa… Ma, la montagna corse ai ripari,  grata per quella prova d’amicizia data col cuore. Avvolse la stella con le sue mani di roccia in una morbida peluria bianca. Quindi, la strinse legandola a sé con radici tenaci…
E quando l’alba spuntò, era nata la prima Stella Alpina

sabato 15 marzo 2014

Concerti d'organo

Faccio un po' di pubblicità gratuita, perché uno degli organizzatori è il mio maestro d'organo. Si terranno nel periodo quaresimale anche quest'anno dei concerti d'organo organizzati dall'Accademia Organistica Udinese nelle chiese di Pasian di Prato e di Paderno (UD).
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Domenica 9 Marzo alle ore 17,00 a Pasian di Prato suonerà l'organista Manuel Tomadin.
Domenica 16 Marzo alle ore 17,00 a Paderno suonerà l'organista Diego Cannizzaro.
Domenica 23 Marzo alle ore 17,00 a Pasian di Prato suonerà l'organista Luca Scandali.
Domenica 30 Marzo alle ore 17,00 a Paderno suoneranno l'organista Ilario Gregoletto e la voce-organista Elena Modena.
Domenica 6 Aprile alle ore 17,00 a Pasian di Prato suonerà l'organista Manuel Tomadin.
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Tante le musiche e gli autori proposti, da Bach a G.B.Martini, da Scarlatti a Buxtehude a C.Ph.E.Bach, Mendelssohn, Purcell, Pachelbel, Mozart....

Ne sentiremo delle belle, divertimento assicurato!!

lunedì 10 marzo 2014

Una bicicletta alla "Aldus"

Ed eccomi qua, a presentare la nuova entrata in casa mia.
........una bicicletta?? Si, una bicicletta. Ero piccolo poco più di un tappo quando mi avevano attaccato alla ruota posteriore due belle rotelle per non farmi perdere l'equilibrio, e messo tanta bella crema sul culetto infiammato dal sellino della bicicletta dove passavo tanto tempo nei miei 20 metri quali saranno stati la via dove abitavo da piccino. Poi piano piano via una rotella, poi via l'altra, poi a tutto sprint per le vie di Mestre, quartiere Carpenedo, sempre con la mia bella bici bianca sgangherona.
Sono arrivato in Friuli, no, non con quella bicicletta, da anni me ne ero comprata un'altra appena ho avuto l'occasione del posto dove metterla, visto che l'amata Venezia, ovviamente, di garage scarseggiava parecchio. Anche dove vivo ora l'acqua non scarseggia, ma è acqua di risorgive, di fiumiciattoli, che bagnano e danno vita a tutto quello che si vede attorno, campi, boschi, fattorie, paesotti immersi nella natura della bassa friulana.
Una bicicletta sotto i piedi mi ha dato modo di vedere tutt'intorno a me in maniera completamente diversa da come la vedevo prima. Tutto molto più lentamente, i rumori si tramutano in suoni, e il rumore della macchina è stato sostituito dal ritmo del mio respiro e il battito del mio cuore, e l'autoradio dal canto degli uccelli e l'acqua del Varmo e dello Stella.
L'idea di una bici da corsa è stata quasi la naturale evoluzione, in qualche modo, di me stesso, da quando ero piccino nel triciclo fin d'ora, perchè la voglia di scoprire il mondo attorno a me è sempre stata fortissima. Solo che sono passato da una Punto come la mia macchina, ad una Ferrari, una bicicletta sorprendentemente leggera (dieci chili più un soffio) e performante, essenziale nelle sue doti quanto perfetta perchè costruita secondo le misure del mio corpo. Una bicicletta alla "Aldus" praticamente, con la quale scoprire ancora, ancora e ancora.

domenica 23 febbraio 2014

Il Vincitore di Sanremo 2014 è...... Matteo Renzi!!!

Rubo questa immagine da facebook messa oggi pomeriggio, un pomeriggio stranamente di sole dopo tanta pioggia, perchè rappresenta molto l'Italia e quello che sta passando in questa settimana. L'altro giorno ne ho sentita un'altra di battuta, che faceva più o meno così: ci sono voluti più giorni per decidere il vincitore del festival di Sanremo che per Renzi abbattere un governo e diventare lui stesso primo ministro. La cosa mi fa pensare e, stranamente, mi ha fatto avvicinare un po' più il mio interesse alla politica mai come in questi giorni.
Lo scoop in casa mia (leggi: "dentro di me") è che...... mi piace Renzi! No, non è solo un fattore di età, visto che siamo praticamente coetanei, lui 40 fatti, io tra pochi mesi, ma è tutto un insieme di cose. Da tempo parlando con mia moglie di quello che sento e succede nel mondo, mi ero accorto che, effettivamente come diceva una pubblicità sentita per radio, il lavoro non è un lusso e quindi tassato come un bene di lusso, oltretutto è proprio il costo del lavoro che fa scappare gli investimenti all'estero di noi italiani o rientrare quelli stranieri in altre terre. No, non è che noi siamo pagati troppo, magari!!, ma che le tasse oltre il netto della paga sono veramente eccessive, rispetto anche ai servizi che vengono erogati. Il mondo del lavoro è il mio mondo, non è solo il mondo della politica. Io vivo in Friuli e sento continuamente di aziende che chiudono perchè non ce la fanno, la concorrenza è troppo alta, è qualcosa che ci tocca tutti da vicino, dobbiamo fare qualcosa per recuperare. I nostri figli DEVONO avere un futuro, e noi pure qualcuno che ci paghi la pensione come noi ora la paghiamo ai nostri vecchi daltronde. Ecco una prima cosa per cui Renzi mi sta simpatico, da quando ha messo questa cosa nel suo programma.
Altra cosa è la fretta. La gente muore di fame, perde il lavoro, C'E' BISOGNO SUBITO di fare qualcosa. Letta davvero sembrava troppo lento nel dare risposte, comunque essendo magari nella giusta strada, ma era una strada troppo lenta. La gente ha bisogno di risposte urgenti per la propria famiglia, per il proprio futuro, non possiamo più sentir parlare di ripresa..... forse...... si spera...... in un'Italia che tornerà ad essere..... fra 15 anni!
Abbiamo aspettato fin troppo per questa e per altre riforme che erano urgenti, pure per quella legge elettorale cui la gente non gliene frega un bel niente. E' tempo per delle risposte, ora, subito, è tempo di rinnovare i nostri politici, a partire dall'età e dalle idee, di rischiare, di tirare fuori i coglioni perchè siamo Italiani e ci siamo fatti umiliare troppo fino ad ora. E' tempo di pensare a noi e a chi sarà dopo di noi.



.........vuoi vedere che sono passato di sinistra??

lunedì 17 febbraio 2014

Concerto di San Valentino 2014

E' stata tutta un'emozione fortissima. Ieri, cantare a Camino al Tagliamento al concerto più importante per la nostra corale, quel concerto cui siamo andati a vedere per qualche anno, negli anni passati, è stata una sensazione bellissima. Per entrambi. Un organo delicato e quantomai potente, l'Alleluja di Hendel.... una cosa indescrivibile. Contenti a dir poco, chiesa piena di gente e applausi, tantissimi applausi.
E' la musica che è una cosa straordinaria. Ultimamente sto vivendo di tanta musica, ovunque, nella vita nosrmale come negli hobby o nel lavoro, la musica mi riempie, mi soddisfa, mi solleva e mi emoziona. Soprattutto mi ha fatto conoscere un gruppo bellissimo che mi/ci ha accolto nella loro semplicità e nel sorriso, a volte anche quotidiano. Mi sono accorto che non mi stanco mai di stare insieme a loro, ogni volta è una scoperta nuova e una bela sensazione di fraternità quella che mi sanno dare, pur con tutti i loro pregi e i loro difetti.
Grazie al coro di Camino al Tagliamento, un grazie a Ennio, a Francesco, a tutti. Cantare e stare con voi non è solo un piacere e una gioia, ma una fonte della serenità che andavo cercando.

sabato 15 febbraio 2014

MURANO MIA

VIVIDO FUOCO,CHIESE E CONVENTI,
ORTI E PALAZZI,STRADE VIVENTI,
FORNI FUMANTI,DOVE A DIO PIACQUE,
DAR SEDE AL VETRO IN FRA LE ACQUE.
VECCHIA MURANO,GEMMA DOGALE,
MONDO SUPERBO ED IRREALE
REGNO DI SPECCHI,LUMI E BICCHIERI
BELLE FIGURE VETRI LEGGERI.
BOLLE,PUTINI IRIDESCENTI
COLORI,TONI....VIVI,SPLENDENTI.
PERLE,RUBINI,GEMME DI OPALE
MONDO DI FIABA,GENIO REGALE.
CINTA DALL ACQUA.TUTTA GIOIOSA,
ISOLA AMATA,BELLA GLORIOSA
TUTTO SPLENDORE MURANO MIA
TERRA DI SOGNO,DI POESIA.

sabato 25 gennaio 2014

A.A.A. Vendesi casa in sottocosto

Una settimana di ferie è passata, ed è stata molto proficua, almeno in parte. Aspettavo queste ferie per fare un po' di pulizie arretrate, specie sui muri. In pochi giorni abbiamo tolto un bel po' di muffa (chi non ne ha alzi la mano), era la cosa che mi premeva di più. E' un inverno particolarmente umido quello di quest'anno, e arieggiare a quanto sembra non basta. Due mani di liquido specifico e una mano di pittura, speriamo, ci terranno lontani da questo male.
Ci sono rimasto male, e parecchio invece, quando è stata l'ennesima volta che abbiamo firmato con l'agenzia per la vendita della casa. Abbiamo dovuto nuovamente abbassare il prezzo del nostro appartamento, siamo ALTAMENTE sotto costo, stanno abbassando tutti, il mercato è strafermo a causa delle tantissime tasse che stanno mettendo su questo universo misterioso e la sensazione è che per riuscire a vendere il nostro miniappartamento ci si debba per forza calare le braghe.
Speriamo sia la volta buona.......

Libri....



Ieri e oggi.... ho fatto spese. Per me non c'è prezzo per un buon libro, pure per tre! Il primo è "Le memorie di guerra di papà" scritto da Antonio Budini ed. Beit, e narra della 1a guerra mondiale vista da un triestino (quindi austro-ungarico), il secondo libro invece, al contrario del primo, narra le vicende di guerra di un italiano, che dall'Argentina dove era emigrato allo scoppio della GG si fa volontario in Italia ma scopre la realtà nuda e cruda della morte, ed è "La guerra di Giovanni" di Edoardo Pittalis ed. Biblioteca dell'immagine. La storia della Grande Guerra mi ha da sempre affascinato sin da piccolo, e sarà la protagonista dei prossimi anni in questo Nordest per il centenario. Sempre di guerra si tratta, ma di ben altro tipo, nell terzo libro, di cui si sta facendo una pubblicità fittissima un po' ovunque, ed è "Braccialetti rossi" di Albert Espinosa, ed. Salani. Non amo prendere libri troppo pubblicizzati, ma questo mi ha subito attirato parecchio. Albert Espinosa racconta di come ha affrontato dieci anni di cancro, da quando ne aveva 14 ai 24 e dello sguardo altamente positivo con cui è riuscito ad affrontare il il male e le sue conseguenze. Ho già cominciato stasera a leggere i primi due capitoli e si rivela sin troppo interessante. Mi sa che sarà un mese di intensa cultura....

domenica 19 gennaio 2014

Domenico Zipoli

Non mi ero mai visto metter le mani sull'organo, finora possiedo solo una vecchia foto dell'ultimo matrimonio che ho suonato a Venezia. Certo, vedersi fa un certo effetto, specie quando le proprie dita stanno accarezzando un vecchio e sicuramente primo grande amore.
Grazie a mia moglie per lo splendido video che mi ha fatto con il telefonino.

lunedì 13 gennaio 2014

Mettete dei fiori sui vostri cannoni

Richiamando una vecchissima canzone che faceva più o meno "mettete dei fiori sui vostri cannoni"... dai, concedetemela un po', stamattina sono in vena di post semiserio.
Giracchiando per vetrine con mia moglie, guardiamo perchè soldi per comprare no ghe n'è, abbiamo notato una moda che vca molto negli ultimi mesi, ovvero quella dei teschi. Ci sono teschi praticamente ovunque, sulle magliette, sulle calze da donna, sui calzini da bambino, come orecchini, tatuaggi, sui quaderni di scuola, sui portapenne, come puntaspilli, fermacarte, teschi, teschi ovunque. Questa moda del macabro, non so voi, a me da fastidio. A scuola ci insegnavano che i videogiochi violenti, quel dello spara-spara, dei distruggi-tutto, servivano anche per rendere il concetto-morte più leggero, più sopportabile, quasi per allontanare quel momento inevitabile in qualsiasi maniera, rischiando di sottovalutarlo e sottovalutare così l'importanta e il valore e il concetto della vita umana.
Sarebbe bello, goliardisticamente parlando, un'idea, ovvero al concetto anti-morte fare qualcosa... pro-vita. Sarebbe davvero forte creare degli adesivi, degli stickers con dei fiori, belli, colorati, e riempire tutte le immagini di teschi con questi adesivi. Comunicare che la morte sta sotto la vita, non sopra, è più importante la vita, viverla, colorarla con note positive, comunicare la bellezza e il dono che questa è. Sarà una stupidata, però.........

mercoledì 8 gennaio 2014

20 €

Un professore mostra un biglietto da 20 € e chieda ai suoi studenti: "Chi vuole questo biglietto? " Tutte le mani si alzano.
Allora comincia a sgualcire il biglietto e poi chiede di nuovo: "Lo volete ancora?" Le mani si alzano di nuovo.
Getta per terra il biglietto sgualcito, lo pesta con i piedi e chiede: "Lo volete sempre?" tutte le mani si rialzano.
Quindi dice: "Avete appena avuto una dimostrazione pratica! Importa poco ciò che faccio con questo biglietto, lo volete sempre, perché il suo valore non è cambiato. Vale sempre 20 €”.
Molte volte nella vostra vita, sarete sgualciti, rigettati dalle persone e dagli avvenimenti. Avrete l'impressione di non valere più niente, ma il vostro valore non sarà cambiato agli occhi delle persone che vi amano davvero. Anche nei giorni in cui sentiamo di valere meno di un centesimo il nostro vero valore è rimasto lo stesso.

martedì 7 gennaio 2014

Come una pianta in un terreno buono.

Ad anno già cominciato, questo è come se fosse il mio primo post. Un post "freddo", come la casa in questi giorni, con il camino letteralmente tappato da qualche giorno e che un angelo tutto nero -alias spazzazamino- ci ha fatto il primo dono (pagato s'intende profumatamente) del 2014 dello "sbocco" di 40 cm di porcherie varie. E' un anno già cominciato da un po', sembra ieri Natale e già sette giorni sono volati, nella nebbia di questa mattina, nella noia di lavorare la Domenica, nei mille pensieri, problemi e speranze, desideri e smanie che riempiono questi giorni. Come è finito l'anno vecchio così è iniziato, è solo un'idea mentale quella che ci facciamo ogni volta, passa un giorno e si vorrebbe vedere tutto con un occhio diverso quando poco è cambiato se non dentro di noi, nelle speranze e nei propositi. Perchè ogni volta dire che si butta via l'anno vecchio, che si spera in un anno migliore... così come se non si volesse apprezzare l'anno passato in tutti i suoi colori, le emozioni, le avventure passate? Come di ogni cosa io sono sempre il solito, colgo il frutto maturo ma cerco di vedere cos'ho sbagliato nella mela per farla diventare marcia.
Avrei un mare di desideri, di progetti e di speranze per questo prossimo futuro fatto di 365 giorni. Ho una paura a metterci le mie speranze su tutti questi disegni, molto più degli anni passati, anche perchè ogni anno mi ha sempre colorato la vita di emozioni spesso impreviste. Intanto, come già detto, un primo problema lo si è già risolto, quello del camino otturato da uno spazzacamino superfast (avevano detto che sarebbe venuto in settimana e già stamattina era sotto (o sopra) casa. Non ho chiesto nulla a Babbo Natale, a Natale, ma chiedo ai prossimi giorni che passino almeno veloci, almeno i primi 4 mesi, cosicchè il mio caporeparto se ne vada fuori dai marotes. Vorrei chiedere di vendere finalmente questa casa, tanto bella ma ormai tanto stretta per noi, per le nostre passioni, le nostre idee, i nostri hobby, sono due anni e mezzo che le proviamo tutte senza un minimo di risultato all'orizzonte, speriamo che sia la volta buona. Vorrei vedere all'orizzonte tanti desideri che si realizzano, senza dimenticare mai l'amore che porto per mia moglie, l'amore, la pazienza, la voglia di condividere che ogni secondo mi da sono qualcosa che mi danno un sostegno incredibile e insostituibile.
Non ho ancora parlato della serenità. Se ne augura tanto nei bigliettini, è una cosa che più se ne augura più si rischia di renderla una cosa futile, scontata o altro, ma non è così. La serenità è un sentimento, un bagaglio interiore che ti fa affrontare mille battaglie, mille giorni con positività, lucidità e chiarezza. Non avendone molta in questi ultimi periodi la vedo come la montagna più ardua da affrontare, e cerco di scalarla con speranza ma con determinazione. Per questo mi affido al Signore, cui vorrei dedicarGli quest'anno come fatto la mattina dedicandogli ogni mia giornata. Ecco, è l'anno in cui veramente gli porto nelle sue mani la mia serenità, pochissima, ma con tanta voglia di vederla crescere giorno dopo giorno, come una pianta in un terreno buono. Spero in quest'anno di imparare molto da tutti, soprattutto di imparare a mettermi in ascolto, a quasi quarant'anni si deve imparare anche ad ascoltare, non si finisce mai di imparare, anche da chi è più piccolo di te, soprattutto.
Ecco, non volevo snocciolare propositi e poi ci sono caduto anche quest'anno. I sogni son desideri che ci rendono ogni giorno più forti e più felici. Sognare non costa nulla, da giovani né tantomeno da vecchi. Questo sarà il mio proposito per quest'anno.