domenica 30 dicembre 2012

Un altro anno che sta per finire, domani sarà l'ultimo giorno del 2012, dopo domani sarà passato solo un altro giorno. L'autore del tempo è l'uomo, che ne ha fissati i paletti per poterlo in qualche maniera quantificare. E' un pensiero che faccio da un po', e che, penso, se togliessimo un giorno questi paletti, sembreremmo davvero immortali. L'uomo ha bisogno di poter misurare il tempo, per capire meglio da dove è venuto e dove andrà. Ogni fine anno come tantissimi di noi mi guardo indietro, e vedo un bel bagaglio di avventure, emozioni, sbagli e conquiste. Poi guardo davanti, e vedo ancora tanto tempo per poter seminare ancora e raccogliere magari quello che ho seminato l'anno addietro più sempre con qualche novità imprevista. Voglio credere, lo spero, che questo che verrà possa essere sempre un anno migliore di quello passato, mi illudo? Sbaglio? Non lo so, ma so solo che dipenderà per lo più da me, e dall'amore che metterò in quello che faccio.

venerdì 21 dicembre 2012

'ntu xxx ai maya!

E anche il 21-12 è arrivato, finalmente. Finalmente avranno finito di scassarci i maroni con questa fine del mondo di cui non ho ancora capito il perchè, e soprattutto il come. So solo che ben pochi alla fine (alla fine...) hanno capito il quando, più o meno a che ora:
11,11
11,19
12,12
12,19
dal mattino alla sera
cominciava al mattino
............
Ieri sera "qualcuno" ha voluto vedere "Mistero", uno dei programmi più abominevoli che abbia mai visto. Ad un certo punto erano collegati con Cecchi Paone da Napoli e avevano pure problemi di collegamento, come se iniziassero le prime avvisaglie. Ho capito che Napoli è Napoli, che non sarà dietro l'angolo, ma daiiiiiiiii............

domenica 16 dicembre 2012

Da "Il dittatore" di Gianni Rodari

Un punto piccoletto,
superbioso e iracondo,
" Dopo di me - gridava -
verrà la fine del mondo! "

Le parole protestarono:
" Ma che grilli ha pel capo?
Si crede un Punto-e basta,
e non è che un Punto-e-a-capo".


Tutto solo a mezza pagina
lo piantarono in asso,
e il mondo continuò
una riga più in basso.

Amare è...


sabato 15 dicembre 2012

L'8 dicembre, per tradizione... plurifamigliare (nel senso che era sia della mia di famiglia che di quella di mia moglie), è il giorno dedicato all'albero di Natale e al presepe. Quest'anno, lavorando l'8, ci siamo dedicati la domenica 9 e, come per altra tradizione... imposta da mia moglie, ella ha fatto l'albero e io il presepe. Come al solito, l'ultima cosa che vi ho messo, la stella sopra la capanna.
Ci si avvicina al Natale a tappe, partendo, come dei re magi moderni, dai primi centri commerciali, passando per i regali comprati con molto anticipo, sostando in casa una giornata per preparare albero, presepe e addobbi vari, chiudendo il giro su internet in cerca di qualche mercatino rimanendo infine a casa davanti ai classici - eterni film di Natale (Ben Hur, Una poltrone per due, Il piccolo Lord, Paperone in veste del banchiere Scrooge Mcduck e tantissimi altri...) , e infine rimpinzandosi di panettone il giorno tanto agognato. Come per ogni evento immancabilmente faccio vagare la mia fantasia, e in questi giorni mi immagino quella stella, che segnava la via da seguire ai Re Magi. La vignetta di Lupo Alberto mi fa venire in mente che le stelle cadenti si vedevano in pieno agosto, ma questa non era certamente una stella cadente, anzi, era una stella con la scia, come quella vista tanti anni fa nei nostri cieli e rimasta ai nostri sguardi per qualche giorno. Chi se la ricorda? Era veramente bellissima. Da quasi ogni parte del mondo ogni essere umano poteva vederla, tantissima gente poteva puntare il proprio naso lassù, verso quell'unico, comune punto. 
Sarebbe bello che questo Natale ognuno di noi, da solo e insieme allo stesso tempo, guardasse a quella Stella magnifica comparsa un giorno nei nostri cieli e scesa sulla terra, l'unica Stella davvero scesa quaggiù e alla quale pochi di noi, ormai, guardano ancora con poca speranza. Non è stata solo una semplice stella, ma un punto di riferimento chiaro, nel quale ritrovare il senso della propria strada e riprendere il proprio cammino con più coraggio e speranza.

mercoledì 12 dicembre 2012

Opulenza

Io e mia moglie, e qui forse dico una cosa che molti mi criticheranno, la Domenica la passiamo spesso e volentieri per centri commerciali, se non troviamo sagre nei dintorni. E' un modo per stare insieme, per deviare con la mente dal lavoro e dalla quotidianità, per vedere cose nuove, per non stare chiusi in casa tutto il giorno quando fuori piove. Non facciamo mai grandi spese, ma consideriamo l'apertura dei negozi un'opportunità per chi lavora e un'occasione per chi sta a casa e non ha il tempo durante la settimana di andar per negozi.
Siamo stati anche questa domenica in un centro commerciale in Veneto, domenica questa da molti sfruttata per i regali di Natale. Un vero assalto. Quasi snobbate del tutto le ceste, una vera folla di 40-50 persone era stipata attorno al banchetto di telefonini. Eravamo inorriditi, e ci chiedevamo dov'era finita la crisi che tutti ne implorano la fine. Anche a noi piace l'hi-tech, anch'io ho ceduto allo smartphone, sicuramente più al prezzo che al modello, ma ci sembrava veramente esagerata tutta quella folla, molto simile a quella vista all'uscita dell'i-phone5 di poche settimane fa.
Stamattina anch'io ho avuto Il Carico, quello delle offerte di Natale, quello che più o meno fa soffrire ogni caporeparto, quello che ti dirà se, quanto e come venderai... la vigilia di Natale. Si, perchè primo è da settembre che ho cominciato a fare le previsioni e le prenotazioni di questi dieci giorni di vendita, senza sfera magica e molti amuleti nelle tasche, secondo, come ogni brava massaia che si rispetti, penso che se non proprio la vigilia ma l'antevigilia si verranno a prendere le cose più fresche in questi due giorni. Con il rischio che vai a buttare prima quello che comunque devi mostrare di avere, e di andare "in buca" dopo perchè non viene consegnato dal tuo magazzino di riferimento. In parole povere, a Natale è sempre un casino, per chi vende e anche per chi compra.
Opulenza: Ogni Natale per noi è stare insieme. Purtroppo la cosa è più difficile per mia moglie, con i suoi a Genova, ma un pranzo in famiglia, allargata o stretta che sia, è sempre una cosa molto piacevole il giorno dell'Affetto per eccellenza. Ne verrò dopo questo periodo di fuoco, ma tre o quattro ore attorno ad una tavola rilassante è sempre una cosa piacevole. Da noi l'opulenza non esiste, posso dirlo con tranquillità. Niente telefonini ipertecnologici, niente macchine, tv satellitari, niente regali oltre i venti o trenta euro (ed è già tanto). Faremo per tutti qualche cesta, un bel panettone, qualcosa da mangiare, sicuramente sotto l'albero metteremo qualcosa che serve veramente. Anzi, avete già fatto la letterina??

Le renne di Babbo Natale


Non solo fanno la slitta volare e
in ciel galoppano senza cadere
Ogni renna ha il suo compito speciale
per saper dove i doni portare
Cometa chiede a ciascuna stella
Dov’è questa casa o dov’è quella.
Fulmine guarda di qui e di là
Per sapere se la neve verrà.
Donnola segue del vento la scia
Schivando le nubi che sbarran la via.
                                                      Freccia controlla il tempo scrupoloso
                                                      Ogni secondo che fugge è prezioso.
                                                      Ballerina tiene il passo cadenzato
                                                      Per far che ogni ritardo sia recuperato.
                                                      Saltarello deve scalpitare
                                                      Per dare il segnale di ripartire.
                                                      Donato è poi la renna postino
                                                      Porta le lettere d’ogni bambino.
                                                      Cupido, quello dal cuore d’oro
                                                      Sorveglia ogni dono come un tesoro.
                                                      Quando vedete le renne volare
                                                      Babbo Natale sta per arrivare.

domenica 9 dicembre 2012

...il futuro.

"Eredità" è l'ultima uscita della giornalista Dietlinde (Lilly) Gruber, la bisnipote della protagonista vera del suo libro, ambientata da quello che ho capito nella sua terra natale, il trentino. In cerca di biografie di saghe famigliari, in una settimana ne ho finita prima una (I savoia), cominciata e finita un'altra ("Ti paiarai su la galete") e stasera comincio la terza. Com'è questo libro? Il titolo sicuramente attraente, per il contenuto... aspettate almeno che l'abbia letto, no??

...Il presente...

"Ti paiarai su la galete". Ho chiesto a mia cugina, pseudo-friulana cos'è la galete, non mi ha saputo rispondere. La galete è il bozzolo del baco da seta, o meglio "ti pagherò sulla grata del baco da seta", dove avveniva la lavorazione del prezioso baco. Mi ha sorpreso alla Fiera dei Santi qui a Rivignano di qualche anno fa la ricostruzione di un luogo per lavorare il baco, perchè non sapevo assolutamente che questa fosse tanto comune in queste zone. Lavorare il baco dava profitti essenziali alla vita dei campi e gli stessi alberi posti ai confini nei campi dovrebbero essere gelsi per dar mangiare con le foglie ai bachi.
"Ti paiarai su la galete" è la storia di Francesco Lizzi, contadino di Fagagna, e della sua famiglia, una storia dedotta da un libro di conti in cui dal 1921 al 1927 il Francesco fu Bernardino notò le proprie entrate e uscite mese per mese. Spulciando qua e la, si è ricostruita una parte della sua vita, e la vita dei contadini nei primi anni del '900, fatta di cose semplicissime, discriminazione per la donna, di esigenze di emigrazione per il figlio, di dopo-guerra, ci si tuffa in un mondo che sembra lontanissimo da nostro, certamente molto affascinante.
L'ho letto in tre giorni, mi rimarrà nel cuore una vita.

Il passato...

Era un libro che avevo nel comodino da non so quanto tempo, e fu (proprio "fu"!) un libro preso non so quanti anni fa. Perchè sono appassionato di biografie, di storie della nostra gente, di personaggi famosi o no, non potevo lasciare orfano di lettura un libro così.
I Savoia sono una famiglia antichissima, e questa è la storia di generazioni di condottieri e no che hanno fatto la storia (da 150 a questa parte) del nostro Paese. Si, da 150 anni, perchè si sono trovati quasi per caso e loro malgrado protagonisti nell'unità d'Italia, nella ricerca quasi ossessiva della conservazione del proprio istituto monarchico. I Savoia sono stati grandi condottieri nel proprio passato, a fasi alterne hanno fatto e disfatto i loro possedimenti di qua e di la delle alpi, incrociandosi tra le altre monarchie europee non solo nella loro storia ma anche nei loro salotti e nei loro matrimoni. Sono stati Re talvolta adeguati, spesso inadeguati alla loro poltrona, specie gli ultimi, Re per caso, spesso non all'altezza del loro dovere e della storia di noi italiani. In questo libro ho pure colto la loro italianità, pur essendo stati francofoni per generazioni, e la classe dirigente di ora rispecchia molto ciò che furono nel loro tempo.
E' un libro molto facile da comprendere, scorrevole, si legge molto piacevolmente, si ripercorrono i fasti e i tempi alterni di questa monarchia. Consiglio a tutti gli amanti di storia... come me!

sabato 8 dicembre 2012

Anche la neve ci insegna qualcosa

Una bellissima sensazione, ieri sera mentre portavo fuori il pane avanzato. Quasi a voler fare la timida, mentre il mondo girava ancora nel suo vorticoso e confusionario lavoro di acquisti, di ritorni a casa, di ultime consegne e dove dentro il mio supermercato la gente (poca a dir la verità) era intenta a ben altri pensieri, si faceva vedere nella luce di un faro la neve. Silenziosa, proprio timida, leggera, nessun rumore, nessun segno, come polvere impalpabile ma inodore e insapore scendeva nel buio della sera. E' stata una bella sorpresa, dopo più di 12 ore chiuso tra quelle mura. Sembrerò strano, ma un po' delle volte vorrei essere come questa neve, etereo, impalpabile, nascosto, e osservare la gente dal mio essere niente. Questa mattina, quel niente si è rivelato in una spettacolo bianco, ha coperto tutto, come per magia. Quel "niente" è diventato "tutto".
Impariamo un po' dalla neve...

giovedì 6 dicembre 2012

Ciao a tutti, dopo 8 anni di "alduspm" tra il caro, vecchio splinder e iobloggo, eccomi in questa nuova veste. La voglia di cambiare è tanta, la voglia di comunicare qualcosa di me altrettanto.
Si fa un blog per esprimere qualcosa, a noi stessi, agli altri, per condividere attraverso una tastiera e la propria fantasia quello che si ha dentro, le proprie esperienze e le proprie sensazioni, un pezzo della nostra vita o di quella altrui. Anche per sfogarsi un po', "stritolare" con la tastiera il proprio stress, la propria giornata. Ecco cosa è stato il blog vecchio e cosa sarà di questo nuovo. La novità allora? La scoprirete seguendolo...