E' stata un'esperienza, un'occasione, un'avventura. L'EXPO è.... tante cose.
Sapevo che un giorno non sarebbe bastato a vedere "qualcosa" di questa manifestazione, abbiamo approfittato di andarci con la nostra corale sabato e domenica scorsi, ed è stata una cosa veramente bellissima. Sabato siamo stati per due ore parte "attiva" dell'EXPO, ospiti del padiglione del Belgio per un concerto bellissimo, abbiamo cantato in tante lingue, con la gente e i bambini che si divertivano veramente. Il resto del sabato e gran parte della domenica l'abbiamo passato "a zonzo", tra il Decumano e i vari padiglioni attorno. Tentare di visitarne qualcuno - impresa ardua, dalle 3 alle 5 ore di coda per padiglione, una quantità assurda di gente in questo EXPO incredibilmente più grande di quello che si possa pensare. Abbiamo raccolto il messaggio sull'alimentazione attraverso la visita dei Cluster,
gruppi di padiglioni "alternativi" a quelli delle nazioni più grandi, ma che illustravano la provenienza e la cultura di quei paesi più poveri. I Cluster erano suddivisi nelle tematiche Cacao, Caffè, frutta e legumi, spezie, zone aride, isole e mare, cereali, riso, dove profumi, colori e musica descrivevano perfettamente usi, costumi ed economia di ogni singolo stato.
Girare per l'EXPO è stato veramente fare un giro per il mondo, nelle architetture dei padiglioni, nel mare di gente che avevi attorno, per i vestiti tipici di chi era all'accoglienza nei padiglioni, per l'aria che si respirava.
Siamo tornati a casa domenica sera con mille pensieri, soddisfattissimi di questa esperienza. Il nostro mondo è un mondo bellissimo, grande, ma non infinito, la varietà di popoli, usanze, culture non devono ostacolarsi tra loro, ma conoscersi per crescere insieme.
martedì 20 ottobre 2015
Un sogno
Ho fatto un sogno l'altra notte, brutto e intenso.
Ero al supermercato, stavo andando in montagna da solo e avevo bisogno di "rifornimenti". Ero alla cassa, dovevo pagare 6 euro e venticinque. Pago con 50 euro, ma la cassiera e quelli che mi stavano attorno mi dicono che nel taccuino avevo i soldi giusti, e non si fidavano dei 50 euri.
Torno alla macchina, ero sempre nel paesino, era sera, nuvole grosse nel cielo, e nel tragitto supermercato-macchina attraversando la piazza mi imbatto in un mare di cani randagi nero-grigiastri che tranquillamente attraversano la stessa da sinistra verso destra. Entro allora in macchina, faccio retromarcia per riprendere il mio viaggio e metto "la prima". Devo attraversare una vietta molto stretta che dalla piazza di prima mi porta in un'altra piazza. La piazza è circondata da case di stile romano, tutte molto cadenti e trascurate ma vissute, lo deduco da panni stesi e "scuri" alla veneziana aperti, con le finestre; alla mia sinistra il fiume che avevo costeggiato prima di arrivare al paese e di fronte una riva, poco più in la la poppa di una grossa imbarcazione abbandonata.
Nel frattempo un'altra fiumana di esseri passa tranquillamente la piazza, sono tantissimi gatti neri. Mi guardo attorno, i gatti neri sembrano esser andati giù per la riva di fronte a me.
Ero al supermercato, stavo andando in montagna da solo e avevo bisogno di "rifornimenti". Ero alla cassa, dovevo pagare 6 euro e venticinque. Pago con 50 euro, ma la cassiera e quelli che mi stavano attorno mi dicono che nel taccuino avevo i soldi giusti, e non si fidavano dei 50 euri.
Torno alla macchina, ero sempre nel paesino, era sera, nuvole grosse nel cielo, e nel tragitto supermercato-macchina attraversando la piazza mi imbatto in un mare di cani randagi nero-grigiastri che tranquillamente attraversano la stessa da sinistra verso destra. Entro allora in macchina, faccio retromarcia per riprendere il mio viaggio e metto "la prima". Devo attraversare una vietta molto stretta che dalla piazza di prima mi porta in un'altra piazza. La piazza è circondata da case di stile romano, tutte molto cadenti e trascurate ma vissute, lo deduco da panni stesi e "scuri" alla veneziana aperti, con le finestre; alla mia sinistra il fiume che avevo costeggiato prima di arrivare al paese e di fronte una riva, poco più in la la poppa di una grossa imbarcazione abbandonata.
Nel frattempo un'altra fiumana di esseri passa tranquillamente la piazza, sono tantissimi gatti neri. Mi guardo attorno, i gatti neri sembrano esser andati giù per la riva di fronte a me.
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