Sia io che mia moglie ultimamente abbiamo lo stesso pensiero ricorrente. Che questo fosse un anno strano, almeno soprattutto per me, era scritto nel numero, un numero che mi perseguita nella buona e nella cattiva sorte: il 13. Elencare quante volte questo piccolo e semplice numero sia comparso nella mia vita sarebbe riempire pagine di vicende e dubbie casualità a non finire. Quest'anno è il 2013 e di cose ne stanno accadendo veramente tante.
Il pensiero che abbiamo è che ci sentiamo immersi nella storia, in questi primi mesi ne stanno capitando di tutti i colori: un Papa che si dimette, questa crisi in Italia che si fa sentire, ultimo solo in ordine di tempo l'elezione, per la prima volta, ...per un secondo mandato di un presidente della Repubblica. Abbiamo seguito questo piccolo ma importante evento come è stato qualche settimana fa per il Conclave, con gli occhi incollati allo schermo della tv alternando le notizie a qualche commento. E' sconcertante quanto l'Italia sia in difficoltà su tutto, sul lavoro, sulla famiglia, sulla società, sulla politica. E' una discesa che sembra non aver fine, sui valori, sull'economia, su ogni cosa che prima sembrava dare una certa tranquillità. Anche al lavoro, da me, sento ogni giorno queste difficoltà, gente che ha perso un lavoro che fino a ieri sembrava sicuro, dirigenti, operai, statali, non c'è scampo per nessuno. Mi sento quasi in un'isola felice, sono in un negozio che va male, ma il posto, almeno per ora, è relativamente sicuro. Mi sono promesso di non lamentarmi più per qualche straordinario da fare, almeno per rispetto di chi non riesce a trovare un'ora di lavoro da portare nella propria famiglia.
La cosa che mi disarma di più in questi giorni è la politica, e il discorso -quasi uno sfogo- del presidente Napolitano di oggi mi ha giovato. Gliene ha suonate di santa ragione, e mi ha preso un momento di orgoglio. Orgoglioso di essere italiano, nato in un Paese straordinario, pur di fronte a tanti vergognosi ladri che siedono ora al Parlamento. Napolitano ha suonato la carica, ha ridato fiducia a chi lo ascoltava, una via d'uscita deve esserci, siamo Italiani, per noi una soluzione c'è sempre.
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