sabato 18 febbraio 2017

3° round



Poco meno di 10 anni fa venivo ad abitare in terra friulana, poco meno di 4 anni fa ricominciavo la mia avventura da corista nella Corale Caminese. In questi 10 anni, con mia moglie, di strade ne abbiamo percorse tante in queste terre, abbiamo cercato di "capire" il mondo nuovo dove la vita ci aveva portati a vivere. Ci hanno sempre incuriosito i paesotti attorno a casa, abbiamo tanto camminato per strade bianche, a piedi e in bici abbiamo sempre fatto tantissimi chilometri, affascinati da colori, profumi, dalla storia raccontata dai tanti cartelloni vicini ai palazzi storici e alle chiese, anche quelle "perse" o abbandonate in mezzo ai campi. Per capire la gente attorno a te, devi partire dalla loro casa, dal loro passato, dalle loro fatiche.
Entrare nella Corale di Camino, per noi, dopo 6 anni in Friuli, è stato un po' come entrare in casa di questa gente, sentirne il loro dialetto, cercare di capirlo, cantarne con le loro villotte la storia della loro famiglia e respirarne una parte di sé. Ci siamo pian piano sentiti parte un po' di questa famiglia, accolti dai loro sorrisi e condividendo fatiche e gioie nei loro concerti e nei loro viaggi. Per capire una persona devi un po' vivere con lei, camminarci insieme, accettare i suoi silenzi, molte volte incomprensibili ma sicuramente pieni di significato.
Sabato scorso sono stato nominato Presidente di questa Corale. Si, per esclusione, perchè chi per lavoro, chi per famiglia, chi per i cavoli suoi, alla fine la scelta su di me è finita per necessità più che per simpatia, ed è una cosa che un po' ci aspettavamo. Mi sono sentito in dovere di accettare, perchè questo splendido gruppo ci ha dato tanto, perchè dopo dieci anni in questa terra penso di averlo capito un po'. Ne sono tanto orgoglioso quanto emozionato, tanto timoroso di non esserne all'altezza quanto scalpitante di fare al meglio che posso il mio dovere, sono sicuro che con queste splendide persone posso dare il meglio di me per tirare fuori il meglio di loro. Da una settimana a casa mia non parlo d'altro e nel cuore, davvero tanta, tantissima emozione. Come dieci anni fa iniziava il terzo tempo della mia vita, così mi sembra di cominciare oggi un'altra parte di me.






domenica 1 gennaio 2017

Auguri a tutti

Tanti auguri a tutti, davvero, sinceri. Auguro a tutti possiate passare un anno davvero sereno, anche senza troppe cose fantastiche, iperboliche, astronomiche. Auguro a tutti che gli sbagli che avete commesso l'anno scorso possano aiutarvi per poterli ricucire quest'anno, auguro che in quest'anno possiate crescere come persone, che possiate vivere ognuno per la vostra età e per i vostri bisogni, e che questi non siano mai troppi. 
Vi auguro che i problemi che vi si affacceranno davanti possiate affrontarli con serenità, sincerità e pazienza, e vi auguro anche un mondo di pazienza, perchè le persone che incontrate ogni giorno non sono mai le stesse di ieri. Se sarete stanchi, tristi, amareggiati, vi auguro di trovare una spalla su cui piangere, appoggiarvi, sorreggervi. L'amicizia è un dono molto grande, vi auguro di saper riconoscere il vero amico, anche se amico per un attimo, e che sappiate trattare quel "prossimo tuo" come voi stessi. 
Vi auguro che sappiate scorgere Dio quando vi passa vicino, penso che molte volte non sia facile riconoscerlo, specie quando siamo travolti dalle mille cose dei nostri giorni o distratti dai nostri difetti. 
Vi auguro tante mani aperte, quelle per donare e quelle per ricevere. Che riusciate a donare la vostra felicità, il vostro tempo, un po' di voi stessi, e che queste cose vi siano riconosciute e magari ritornate, tanto gratuitamente quanto grauitamente avete donato e faticato nel dare.
Vi auguro tanta energia, quella che ti senti dentro in una mattina di sole dopo giorni di pioggia. Energia per fare, inventare, creare giorni sempre nuovi, energia da dedicare alle vostre famiglie, al lavoro, energia per inventare qualche passione nuova, per migliorare voi stessi e gli altri. Energia per affrontare le tante battaglie della vita, le difficoltà, i problemi di ogni giorno, che non abbiate mai a subirli e farvi travolgere da loro, ma anche quando sarete malati, tristi o soli riusciate a usare i mezzi giusti per uscirne fuori e anche semplicemente portare la pelliccia sana e salva a casa.
Vi auguro anche tanti giorni di noia. La quotidianità a volte serve per riprendere sé stessi, il tempo dato agli altri, un po' di sano egoismo, quello buono che usate per le cose anche banali, che banali non sono mai, che ne so, per leggere un libro, truccarvi, due passi in piazza o perdere tempo...
Vi auguro un anno di mille carezze, quelle che saprete dare ai vostri figli e quelle che riceverete da chi vi è vicino, quelle che abbiate il coraggio di chiedere e quelle che vi saranno date improvvisamente e gratuitamente. Non faranno mai male. 
Vi auguro un anno anche di mille bastoni. Un colpo secco ben assestato a chi non vi porta rispetto non fa mai male, perchè perdonare si, ma mai farsi prendere per .... insomma avete capito no?

giovedì 17 novembre 2016

Poi c'è un elemento, che ti fa emozionare. Come descrivere il tatto, il profumo, l'aroma, la sensazione... poesia tra le mie dita, meraviglia nei miei occhi, emozione che scaturisce dal mio dentro. Com'è bello l'uomo, essere che si nutre di emozioni!

martedì 20 ottobre 2015

Anche noi all'EXPO 2015

E' stata un'esperienza, un'occasione, un'avventura. L'EXPO è.... tante cose.
Sapevo che un giorno non sarebbe bastato a vedere "qualcosa" di questa manifestazione, abbiamo approfittato di andarci con la nostra corale sabato e domenica scorsi, ed è stata una cosa veramente bellissima. Sabato siamo stati per due ore parte "attiva" dell'EXPO, ospiti del padiglione del Belgio per un concerto bellissimo, abbiamo cantato in tante lingue, con la gente e i bambini che si divertivano veramente. Il resto del sabato e gran parte della domenica l'abbiamo passato "a zonzo", tra il Decumano e i vari padiglioni attorno. Tentare di visitarne qualcuno - impresa ardua, dalle 3 alle 5 ore di coda per padiglione, una quantità assurda di gente in questo EXPO incredibilmente più grande di quello che si possa pensare. Abbiamo raccolto il messaggio sull'alimentazione attraverso la visita dei Cluster,



gruppi di padiglioni "alternativi" a quelli delle nazioni più grandi, ma che illustravano la provenienza e la cultura di quei paesi più poveri. I Cluster erano suddivisi nelle tematiche Cacao, Caffè, frutta e legumi, spezie, zone aride, isole e mare, cereali, riso, dove profumi, colori e musica descrivevano perfettamente usi, costumi ed economia di ogni singolo stato.
Girare per l'EXPO è stato veramente fare un giro per il mondo, nelle architetture dei padiglioni, nel mare di gente che avevi attorno, per i vestiti tipici di chi era all'accoglienza nei padiglioni, per l'aria che si respirava.
Siamo tornati a casa domenica sera con mille pensieri, soddisfattissimi di questa esperienza. Il nostro mondo è un mondo bellissimo, grande, ma non infinito, la varietà di popoli, usanze, culture non devono ostacolarsi tra loro, ma conoscersi per crescere insieme.

Un sogno

Ho fatto un sogno l'altra notte, brutto e intenso.
Ero al supermercato, stavo andando in montagna da solo e avevo bisogno di "rifornimenti". Ero alla cassa, dovevo pagare 6 euro e venticinque. Pago con 50 euro, ma la cassiera e quelli che mi stavano attorno mi dicono che nel taccuino avevo i soldi giusti, e non si fidavano dei 50 euri.
Torno alla macchina, ero sempre nel paesino, era sera, nuvole grosse nel cielo, e nel tragitto supermercato-macchina attraversando la piazza mi imbatto in un mare di cani randagi nero-grigiastri che tranquillamente attraversano la stessa da sinistra verso destra. Entro allora in macchina, faccio retromarcia per riprendere il mio viaggio e metto "la prima". Devo attraversare una vietta molto stretta che dalla piazza di prima mi porta in un'altra piazza. La piazza è circondata da case di stile romano, tutte molto cadenti e trascurate ma vissute, lo deduco da panni stesi e "scuri" alla veneziana aperti, con le finestre; alla mia sinistra il fiume che avevo costeggiato prima di arrivare al paese e di fronte una riva, poco più in la la poppa di una grossa imbarcazione abbandonata.
Nel frattempo un'altra fiumana di esseri passa tranquillamente la piazza, sono tantissimi gatti neri. Mi guardo attorno, i gatti neri sembrano esser andati giù per la riva di fronte a me.

sabato 26 settembre 2015

Ma l'amaro resta.

Nel corso della vita si ha modo, inevitabilmente, di conoscere una svariata quantità di persone.
Ognuna di queste persone entra molto o poco nella propria vita, come fotogrammi più o meno impressi di un film. Qualcuno che ci ha accompagnato sin dall'inizio del nostro "cammino", ci ha fatto crescere tenendoci per mano con molta pazienza e affetto, i nostri genitori, qualche amico, altri che sono state delle vere e proprie "meteore", ci hanno lasciato un semplice "flash" nella nostra vita. Per fortuna o sfortuna nostra, boh, chi lo sa.... per fortuna perchè magari è stato un flash parecchio fastidioso e quindi è stato meglio così, per sfortuna perchè avremmo voluto che quel flash fosse durato parecchio, perchè abbiamo goduto di quel momento durato però per noi troppo poco.
Qualsiasi persona che passa nella nostra vita COMUNQUE lascia un segno, leggero o profondo, nella nostra esperienza.
A quarant'anni mi trovo spesso a guardarmi indietro, penso "vent'anni fa..." e non mi sento tanto più vecchio di allora, ma mi accorgo che di acqua invece ne è passata tanta, e uso i miei ricordi e le sensazioni di qualche singolo momento come esperienza da attingere per il mio presente e per costruire il mio futuro. Una cosa che mi ha sempre dato molto fastidio, nella mia vita, è di essere una persona molto emotiva, e con tutta la mia pur breve vita non sono riuscito a costruirmi un minimo di "muro" per difendermi da questo. Non so se questo è un pregio o un difetto, la vedo più un difetto perchè basta un qualsiasi rompicoglioni di turno per farmi girare quelli che si dicono, come in questi giorni, spesso dimenticandomi che questi sono come meteore e quindi come sono arrivate così se ne vanno.
Ma l'amaro resta.