martedì 7 gennaio 2014

Come una pianta in un terreno buono.

Ad anno già cominciato, questo è come se fosse il mio primo post. Un post "freddo", come la casa in questi giorni, con il camino letteralmente tappato da qualche giorno e che un angelo tutto nero -alias spazzazamino- ci ha fatto il primo dono (pagato s'intende profumatamente) del 2014 dello "sbocco" di 40 cm di porcherie varie. E' un anno già cominciato da un po', sembra ieri Natale e già sette giorni sono volati, nella nebbia di questa mattina, nella noia di lavorare la Domenica, nei mille pensieri, problemi e speranze, desideri e smanie che riempiono questi giorni. Come è finito l'anno vecchio così è iniziato, è solo un'idea mentale quella che ci facciamo ogni volta, passa un giorno e si vorrebbe vedere tutto con un occhio diverso quando poco è cambiato se non dentro di noi, nelle speranze e nei propositi. Perchè ogni volta dire che si butta via l'anno vecchio, che si spera in un anno migliore... così come se non si volesse apprezzare l'anno passato in tutti i suoi colori, le emozioni, le avventure passate? Come di ogni cosa io sono sempre il solito, colgo il frutto maturo ma cerco di vedere cos'ho sbagliato nella mela per farla diventare marcia.
Avrei un mare di desideri, di progetti e di speranze per questo prossimo futuro fatto di 365 giorni. Ho una paura a metterci le mie speranze su tutti questi disegni, molto più degli anni passati, anche perchè ogni anno mi ha sempre colorato la vita di emozioni spesso impreviste. Intanto, come già detto, un primo problema lo si è già risolto, quello del camino otturato da uno spazzacamino superfast (avevano detto che sarebbe venuto in settimana e già stamattina era sotto (o sopra) casa. Non ho chiesto nulla a Babbo Natale, a Natale, ma chiedo ai prossimi giorni che passino almeno veloci, almeno i primi 4 mesi, cosicchè il mio caporeparto se ne vada fuori dai marotes. Vorrei chiedere di vendere finalmente questa casa, tanto bella ma ormai tanto stretta per noi, per le nostre passioni, le nostre idee, i nostri hobby, sono due anni e mezzo che le proviamo tutte senza un minimo di risultato all'orizzonte, speriamo che sia la volta buona. Vorrei vedere all'orizzonte tanti desideri che si realizzano, senza dimenticare mai l'amore che porto per mia moglie, l'amore, la pazienza, la voglia di condividere che ogni secondo mi da sono qualcosa che mi danno un sostegno incredibile e insostituibile.
Non ho ancora parlato della serenità. Se ne augura tanto nei bigliettini, è una cosa che più se ne augura più si rischia di renderla una cosa futile, scontata o altro, ma non è così. La serenità è un sentimento, un bagaglio interiore che ti fa affrontare mille battaglie, mille giorni con positività, lucidità e chiarezza. Non avendone molta in questi ultimi periodi la vedo come la montagna più ardua da affrontare, e cerco di scalarla con speranza ma con determinazione. Per questo mi affido al Signore, cui vorrei dedicarGli quest'anno come fatto la mattina dedicandogli ogni mia giornata. Ecco, è l'anno in cui veramente gli porto nelle sue mani la mia serenità, pochissima, ma con tanta voglia di vederla crescere giorno dopo giorno, come una pianta in un terreno buono. Spero in quest'anno di imparare molto da tutti, soprattutto di imparare a mettermi in ascolto, a quasi quarant'anni si deve imparare anche ad ascoltare, non si finisce mai di imparare, anche da chi è più piccolo di te, soprattutto.
Ecco, non volevo snocciolare propositi e poi ci sono caduto anche quest'anno. I sogni son desideri che ci rendono ogni giorno più forti e più felici. Sognare non costa nulla, da giovani né tantomeno da vecchi. Questo sarà il mio proposito per quest'anno.

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